UN MITO DI NOME JUDITH KOLBERG
A settembre 2019 ho partecipato alla mia prima conferenza dell’Institute for Challenging Disorganization (ICD) in Florida e speravo di incontrarla: per i professional organizer Judith Kolberg è una leggenda.
È stata pioniera nel campo dell’organizzazione fondando la sua società FileHeads nel 1989, quando ancora nessuno conosceva questa professione. Nel 1992 fondò il National Study Group on Chronic Disorganization, ora ICD, focalizzando la sua ricerca e la sua professione sulla disorganizzazione cronica e sull’impatto che la disorganizzazione cronica ha sulla vita delle persone. È stata la prima a dare alla disorganizzazione cronica una definizione che tuttora è utilizzata non solo in America, ma in tutti i paesi dove ci sono professional organizer specializzati in questo ambito.
Il suo contributo nella disorganizzazione cronica ha spinto l’ICD a creare il Judith Kolberg Award (e non è ancora morta!). Judith è stata insignita delle più alte onorificenze del settore, tra cui il prestigioso Founder’s Award della National Association of Productivity and Organizing Professionals (NAPO) nel 1996 e il premio Highlighter del ICD. Il suo contributo al programma di certificazione per professional organizers le è valso il President’s Award, ed è stata presidente del capitolo Georgia della NAPO.
Ha scritto diversi libri tra i quali Conquering Chronic Disorganization, testo fondamentale per capire e affrontare la disorganizzazione cronica. Complessivamente i suoi libri hanno venduto un quarto di milione di copie negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Corea, nei Paesi Bassi, in Arabia Saudita e in Giappone, senza contare le tante collaborazioni con numerose riviste e blog.
Quindi, lasciatemi dire che ero parecchio emozionata. Ovviamente, sperando di incontrarla, mi ero portata la mia copia del suo libro per farmi fare una dedica… lo so, è un po’ da adolescente davanti al proprio cantante preferito, ma come si dice: carpe diem. Mi sono avvicinata al suo stand e mi sono presentata. È stata gentilissima e mi ha regalato l’edizione aggiornata del libro che avevo con me e il suo nuovo libro sull’eredità digitale. Ha voluto sapere tutto dell’Italia e della professione, di come abbiamo iniziato e quando, e mi ha fatto – anzi direi, ci ha fatto – moltissimi complimenti per tutto il lavoro svolto.
Ho avuto modo di incrociarla altre volte durante i giorni della conferenza, e mi ha sempre chiesto come stavo e se avessi bisogno di qualche cosa. Osservandola, ho notato che era sempre circondata da altre colleghe, a riprova che non solo per me, che la incontravo per la prima volta, ma per tutti i professional organizer, è e rimane un punto di riferimento e una grande fonte di ispirazione.
Grazie Judith, per quello che hai fatto e che continui a fare per questa meravigliosa professione.
Vice presidente APOI
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