Ufficio in casa: saper guardare dentro e oltre le 4 mura

Quando si lavora è fondamentale avere attorno un ambiente che sia:

  • adatto alle nostre esigenze
  • funzionale
  • piacevole
  • essenziale
  • attrezzato con tutto ciò che ci occorre

 

“Pensi che nella realtà non sia sempre così facile mettere in pratica queste indicazioni?

Hai perfettamente ragione e per questo ti voglio raccontare la mia esperienza!”

 

La mia esperienza personale in un momento di difficoltà

Con il passaggio da lavoratrice dipendente a libera professionista e poi, forzatamente, con il lockdown, ho vissuto tutte le difficoltà che si incontrano nel lavorare da casa senza avere uno spazio dedicato.

L’esperienza diretta credo sia un valore aggiunto alla mia professionalità.

Per i primi mesi ho fatto tesoro delle varie tecniche del professional organizing concentrando “il mio ufficio mobile” in un comodo vassoio dove, a fine giornata, riponevo pc, agenda, cuffie e poco altro per dividere nettamente l’ambito lavorativo e privato.

Molto spesso però ho avuto difficoltà a concentrarmi e mi sono imbattuta nell’incompatibilità del condividere spazi di lavoro, studio e gioco con gli altri componenti della mia amata famiglia.

Ho avuto momenti di crisi, sconforto e preoccupazione fino a quando non mi sono realmente ascoltata: dovevo trovare una soluzione che fosse cucita addosso alle mie esigenze di libera professionista, mamma e delle altre mille cose che ero in quel momento!

Mi sono lanciata in varie ricerche cercando soluzioni di co-working, uffici in affitto, stanze da condividere, ma poi ho capito che per quello non era (ancora?) il momento giusto.

 

La soluzione

All’improvviso mi sono guardata intorno, più precisamente tra le mura di casa, e ho visto oltre: un piccolo gioiello era sotto ai miei occhi, ma non ero riuscita a vederlo sotto una luce diversa.

Avevamo in casa una “stanza in più”, seppur piccina, dotata di porta e fonte di luce e non la sfruttavamo al meglio!

Così, con un po’ di immaginazione e l’aiuto prezioso di mio marito, ho trasformato uno stanzino in un funzionale “studiolo” (è così che lo abbiamo ribattezzato e mi fa piacere condividere con te questo nomignolo).

Per questo progetto ho attraversato e messo in pratica un po’ tutte le fasi cruciali di una buona organizzazione:

  • dell’ascolto,
  • della consapevolezza,
  • del decluttering,
  • dell’ispirazione,
  • della progettazione,
  • della personalizzazione,
  • dell’organizzazione dello spazio.

In tutto questo non mi sono risparmiata anche ciò che a volte non si mette in conto quando si fanno grandi progetti: l’importanza di accettare anche il fatto che non sia tutto perfetto.

 

I vari passaggi della trasformazione

Lo stanzino era costituito da 3 pareti e una grande e luminosa vetrata: abbiamo iniziato a farlo diventare il nostro “magazzino” con tutti gli oggetti e accessori (spesso inutili) che accumula una famiglia che cresce con 8 gambe e 4 zampe.

Negli ultimi anni avevo ottimizzato gli spazi trasformando un grande armadio con anta a scorrimento, in una dispensa per prodotti e attrezzi per la manutenzione della casa.

Nello stanzino era presente un enorme lavabo che noi utilizzavamo solo per scaricare il secchio per lavare in terra e per pulire le scarpe da sport dei bambini.

La trasformazione da “stanzino” a “studiolo” è partita proprio da questo elemento e dalla consapevolezza che, conoscendo le nostre abitudini familiari, un lavabo così grande non ci serviva a niente.

Abbiamo quindi rimosso il grande lavabo, eliminato l’anta a scorrimento dell’armadio, diviso i tre blocchi modulari che lo costituivano e ridistribuendo gli elementi, siamo riusciti a mantenere la funzione contenitiva per le scorte e a inserire anche un piccolo lavabo.

L’armadio è stato chiuso con delle tende a bastone che regalano all’ambiente un certo calore e fascino, conservando la funzionalità del nascondere e proteggere gli oggetti all’interno.

Lo spazio recuperato a parete ci ha permesso di posizionare una scrivania, sopra la quale abbiamo posizionato delle mensole e infine abbiamo completato l’arredo con una sedia ergonomica da lavoro.

Dopo il decluttering iniziale – ovvero il lavoro di selezione e smaltimento degli oggetti che non servivano più – sono riuscita a liberare nell’armadio due grandi ripiani che uso per l’archiviazione dei documenti di lavoro.

Nelle mensole ho invece posizionato delle luci a pinza con diverse gradazioni di luminosità, la stampante, i libri che utilizzo per le consulenze e per la formazione, un po’ di cancelleria e alcune piantine grasse, elemento naturale che credo sia fondamentale anche per una postazione di lavoro.

Prima di considerare l’opera completata, per far scaturire “buone vibrazioni” per lavorare al meglio, ho sentito il bisogno di dare alla stanza un tocco in più.

Così, dopo aver comprato un morbido tappeto in tinta con le tende del mobile e coperto la fredda vetrata con una tenda leggera, ho scelto una meravigliosa carta da parati per gli spazi di muro che contenevano scrivania e scaffalature.

Il fatto di aver inserito la scrivania all’interno dello spazio tra due mobili e di averci costruito con le mensole una sorta di nicchia, mi aiuta tantissimo a mantenere la concentrazione.

 

Saper accettare l’imperfezione

Tutto idilliaco? No, assolutamente: questo nuovo assetto ha due difetti.

Il primo è che, dati gli spazi e la conformazione dell’ambiente, ho dovuto mettere la scrivania alle spalle della fonte di luce; il problema principale è quindi che quando faccio le videoconferenze nelle ore diurne il mio viso viene in ombra e devo usare qualche piccolo accorgimento con i faretti.

Altro difetto è che nella stanza non c’è un termosifone e dalla vetrata entrs un po’ di freddo; anche questo problema è stato risolto con una piccola stufa elettrica.

 

Conclusioni

L’intervento che ho fatto all’interno di casa sfruttando le mie abilità organizzative e le competenze professionali non solo mi ha consentito di mettere da parte le difficoltà che avevo riscontrato negli ultimi anni a gestire il mio lavoro, ma è stata fonte di ispirazione per la mia professione.

Se vuoi preziosi consigli per lavorare meglio da casa, ti consiglio la lettura di “Il mio ufficio in casa” di Chiara Battaglioni.

 

Maria Cristina Fusari

www.mariacristinafusari.it

 

 

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