Tutti per uno e uno per tutti
Possiamo dire che, invece di incrociare le spade come nel celebre romanzo di Dumas “I tre moschettieri”, qui in APOI incrociamo gli strumenti del mestiere, ma anche idee, momenti di supporto reciproco e di confronto, a volte piuttosto vivaci.
Questa è la vera ragione, forse la principale, per cui oggi abbia senso riunirsi in una associazione professionale, in un momento storico nel quale ognuno ha la possibilità di costruirsi il proprio seguitissimo palco virtuale.
Cominciamo dal “tutti per uno”.
Se sei già una figura professionale che lavora nell’ambito dell’organizzazione oppure vuoi intraprendere la carriera del P.O., l’associazione è il luogo dove le tue idee possono trovare supporto e nuovo terreno fertile, dove ci si aiuta a capire il funzionamento del mercato, e dove la formazione continua nutre e fa evolvere la professionalità degli associati.
Perché di associazione professionale stiamo parlando, non di persone che si riuniscono perché semplicemente condividono una passione o un ideale – anche se l’organizzazione è per molti di noi una passione dalle radici profonde – ma di tecnici competenti e intrinsechi conoscitori della materia “organizzazione”, che la applicano professionalmente, utilizzando in modo creativo e originale i propri talenti nei diversi ambiti della vita dei clienti e delle loro organizzazioni.
APOI è un’associazione professionale e, per semplificare, possiamo dire che è simile a un “ordine” o a un “albo” ed è disciplinata dalla legge 4/2013.
E come si fa ad entrare in APOI?
Sul sito della nostra associazione le informazioni e i passaggi sono spiegati qui. Se hai già percorso i primi passi di avvicinamento alla professione e vuoi fare il salto di qualità associandoti ad APOI, ti chiederemo di compilare un questionario online nel quale potrai descrivere qualcuno dei lavori che hai già svolto con i tuoi clienti (anche pro bono), raccontare i testi con i quali hai approfondito le idee che già avevi sul professional organizing ed esporre le esperienze simili che hanno arricchito il tuo curriculum.
Perché ci sottoponiamo a questa trafila? Perché vogliamo essere sicuri di essere fatti l’uno per l’altra. Che, per quanto le nostre esperienze pregresse e i nostri ambiti di intervento professionale siano diversi, sia però comune il fine, sia chiaro il senso di appartenenza e le finalità dell’associarsi.
APOI, nell’assicurare che i propri associati mantengano un elevato standard di qualità, tutela non soltanto i clienti dei P.O., ma gli stessi associati, che sono sicuri che la reputazione della professione sia tutelata e che la promozione della cultura dell’organizzazione sia sempre più rimarcata. Poiché in Italia la cultura dell’organizzazione, e l’importanza che questa può avere nella vita delle persone e delle imprese, è ancora misconosciuta, abbiamo la necessità di far crescere questa consapevolezza attraverso un messaggio corretto e coerente.
E veniamo ora “all’uno per tutti”.
Se APOI si adopera per creare l’humus adatto a coltivare le professionalità dei suoi associati, è però necessario che, dall’altra parte, gli stessi associati possano mettere a disposizione qualcuna delle loro qualità e un briciolo del loro tempo per il bene comune.
Come si fa?
Di base partecipando attivamente alle iniziative proposte, cercando il confronto, suggerendo e proponendo al Board di APOI idee e proposte attraverso gli strumenti che l’associazione si è data per dialogare internamente.
Ancor meglio se, assecondando le proprie inclinazioni, si regala un po’ del proprio tempo (o come mi verrebbe più spontaneo dire: si riordinano le priorità in modo da condividere con APOI un po’ del proprio tempo) in modo da diventare parte di quegli ingranaggi che fanno funzionare la macchina associativa.
Come, ad esempio, chi si occupa del sito internet, dei nostri account social, di chiedere, come è accaduto per l’articolo che stai leggendo, agli associati di scrivere un post per il blog di APOI, di valutare l’ingresso dei nuovi associati, di preparare l’Evento nazionale, di coordinare la Settimana dell’organizzazione e ancora tanto altro.
APOI è un corpo vivo, cresce con gli associati e attraverso gli associati. Senza il loro contributo, non va certamente dimenticato quello economico della quota d’iscrizione annuale, non potrebbe esistere.
E come ogni organizzazione fatta da persone, non potrebbe far altro che estinguersi senza l’elemento propulsore di chi l’ha immaginata, ormai diversi anni fa, e senza chi, magari come te che stai leggendo, vuole contribuire alla sua crescita.
Ti aspettiamo!
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