Ricominciare da capo

Costruire nuove routine per una vita più autentica e felice.

Non so tu, ma io ho perso il conto delle volte in cui ho pensato di dover ricominciare da capo.

Che sia vita privata o lavoro, a volte si arriva a un punto in cui ci si sente incastrati in routine che sentiamo non appartenerci più.

Una buona organizzazione personale, ben strutturata ma flessibile, aiuta moltissimo a rimodulare le nostre giornate in modi nuovi.

Ma c’è un elemento che rischia di complicare tutto: le abitudini disfunzionali.

 

Come si crea un’abitudine?

L’abitudine non è altro che un automatismo.

Il nostro cervello, che ha un trilione di cose a cui pensare ogni giorno, non vuole fare fatica e cerca di evitare di prendere nuove decisioni o fare le cose in modo diverso dal solito, perché questo comporterebbe una notevole dispersione di energie. Preferisce restare in sicurezza nella sua comfort zone e lo fa seguendo sentieri già tracciati, facendo cose che già conosce in modi che già conosce.

Un’abitudine, quindi, si crea con la ripetizione: facendo più e più volte la stessa cosa la connessione neuronale si rinforza e il nostro cervello immagazzina il tutto rendendolo automatico.

Come ogni cosa, l’abitudine ha un lato luce e un lato ombra:

  • l’abitudine è una risorsa: non devo imparare a guidare ogni volta che prendo la macchina;
  • l’abitudine è un vincolo, se una cosa ci fa male, ci anestetizza, o non ci permette di cogliere altre possibilità.

Facciamo un esempio: la sera dopo cena ho voglia di rilassarmi e prendo l’abitudine di guardare la televisione on demand per molte ore. Di per sé non ci sarebbe nulla di male, ma:

  • se poi non dormo bene (hai presente la sovrastimolazione del sistema nervoso data dalla luce blu degli schermi?);
  • se ogni volta divoro un enorme pacco di patatine, lamentando poi una cattiva digestione;
  • se penso di non avere mai tempo per andare al cinema…

capisci bene che forse non vedo la realtà per quella che è.

Ho davanti due scelte: continuare così – esiste pur sempre il libero arbitrio – o prendere consapevolezza di voler cambiare, costruendo delle nuove abitudini.

 

Stesso stimolo, diversa routine

Ora facciamo un altro esempio: se mi rosicchio le unghie ogni volta che sono nervosa e poi le dita mi fanno male o mi sento in imbarazzo a mostrare le mani, è probabile che io voglia smettere. Il problema è che se quell’abitudine è molto radicata in me, evitare di farlo sarà difficile.

Potrei ricorrere alla forza di volontà, che però da sola si esaurisce in fretta: posso resistere un paio di volte, ma poi tutto torna come prima. O anche peggio, perché forse il tentativo fallito mi farà sentire un’incapace.

Quindi, qual è la soluzione? Instaurare una nuova routine che sia facile, immediata, piacevole da mettere in pratica.

Supponiamo che ci sia un evento scatenante che mi fa sentire nervosa (sono bloccata nel traffico), mi mangio le unghie (routine) e provo un temporaneo senso di gratificazione, perché quell’azione dà sfogo alla mia frustrazione.

Ora, se a uguale stimolo (sono bloccata nel traffico) sostituisco la routine (rosicchiarmi le unghie) con una diversa, che mi faccia raggiungere una gratificazione più autentica, e la ripeto per un certo numero di volte, il mio cervello registrerà una nuova sana abitudine.

Potrei per esempio cantare a squarciagola la canzone che danno alla radio, spostando l’attenzione dalle unghie alle parole della canzone. Oppure chiamare un caro amico che non sento da tempo, in vivavoce, s’intende! O ancora, concentrarmi sul fatto che, se arriverò a casa senza essermi rosicchiata le unghie, mi premierò con un bagno caldo in completo relax.

 

Consolidare una nuova routine

Ora che hai capito come funzionano i nostri automatismi, puoi ricominciare da un nuovo punto di vista. Hai identificato qual è l’abitudine che vuoi lasciar andare? Bene. Hai pensato alle routine gratificanti con le quali puoi sostituire quell’abitudine o al premio che ti concederai per non aver fatto qualcosa di dannoso per te? Ottimo.

A questo punto, ti consiglio di organizzarti per tenere traccia dei tuoi progressi, perché renderli visibili ti aiuterà a non guardare indietro o pensare che non ce la farai mai.

Puoi farlo in questo modo:

  • Segna in agenda, oltre ai normali impegni, anche il tempo per te e impegnati a rispettarlo come faresti con l’appuntamento dal dentista.
  • Vuoi prendere l’abitudine di fare yoga ogni sera prima di cena, ma ti sembra impossibile? Scrivi in agenda “yoga per 3 minuti”. Hai capito bene, 3 minuti. Inizia con un tempo ridicolmente breve, in seguito aumenterai la durata fino a che ti accorgerai di praticare senza problemi per un’ora.
  • Segna lo yoga anche nella tua to do list giornaliera ed evidenziala fra le priorità: non c’è nulla di più rischioso che pensare “lo farò se avanza tempo”.
  • Prendi un calendario e segna una X con un pennarello del tuo colore preferito ogni volta che avrai messo in pratica la nuova routine. L’aumentare delle X sarà come una pacca sulla spalla e nella tua testa sentirai “complimenti, avanti così!”

Attenzione, deve motivarti, non stressarti: se anche mancherà qualche X a fine mese, andrà bene, focalizzati solo sul fare meglio.

  • Stabilisci delle ricompense alle quali avrai accesso solo dopo un certo numero di X sul calendario: una passeggiata nella natura, una giornata al mare, un massaggio alla Spa, un vestito nuovo, o qualsiasi altra cosa tu possa identificare come premio per la tua costanza.

 

Infine, un consiglio extra: sostituisci i “devo” con “voglio” o con “scelgo di”; l’impatto del linguaggio che rivolgiamo a noi stessi fa tutta la differenza del mondo.

Milena Guidotti

www.milenaguidotti.it

www.facebook.com/MilenaGuidottiProfessionalOrganizer

www.instagram.com/milena_guidotti_po

www.linkedin.com/in/milenaguidotti

 

 

Nessun commento

Scrivi il tuo commento

X