Recensione di “Lavorare con Gioia grazie alla magia del Riordino” di Marie Kondo e Scott Sonenshein (Vallardi 2020)
Marie Kondo puoi amarla follemente o detestarla completamente.
Non c’è una via di mezzo.
Ci si può ritrovare d’accordo con il suo approccio, che prevede una forte interazione con gli oggetti per ricercare senso e pura gioia, oppure vedere questa filosofia come folle e drastica.
Dopo “Il magico potere del riordino” (che personalmente mi ha cambiato la vita nella gestione della casa e non solo) e “96 lezioni di Felicità”, ecco il testo ideale per chi ricerca una nuova filosofia dell’ordine nell’ambiente di lavoro.
È interessante scoprire alcuni aspetti legati alla crescita professionale di Marie Kondo, che hanno contribuito a farla diventare un fenomeno globale da milioni di copie vendute in tutto il mondo.
Innanzitutto, scopriamo che ha studiato sociologia e ha lavorato nell’ambito delle risorse umane.
Non sono aspetti da sottovalutare durante la lettura del testo.
La sua capacità di inquadrare esigenze e problemi, che spesso sono universali e riguardano gruppi di persone in un contesto lavorativo, è efficace e chiara: rende la lettura scorrevole e intuitiva.
È facile che una persona si ritrovi nella situazione che descrive, o possa immedesimarsi in qualche cliente della Kondo.
In più, la selezione, l’esercizio dell’osservazione e la gestione delle risorse umane all’interno di una realtà strutturata, l’hanno aiutata a identificare molto bene alcune questioni che chiunque potrebbe porsi quando si trova al lavoro.
Il riordino della scrivania e il riordino digitale, le trappole dell’urgenza, riordinare le relazioni e la nostra rete di contatti, mettere ordine durante le riunioni e la visualizzazione del nostro team ideale, sono alcuni degli argomenti che possiamo trovare all’interno del libro.
Naturalmente, tutto in stile Konmarie: essenziale, pulito, ben suddiviso e conciso, molti esempi e note personali dell’autrice, molta filosofia legata alla ricerca della gioia.
Per farvi capire, nel caso in cui fosse la prima volta che avete a che fare con Marie Kondo, vi riporto un esempio: “ricordate di mostrare gratitudine per i documenti che avete deciso di buttare”.
Non so voi, ma nei confronti dei documenti personalmente provo un certo ribrezzo, ma cercherò di interpretare questa frase che se decontestualizzata rischia di sembrare particolare.
Per alcune persone, il consiglio della gratitudine potrebbe aiutare a gestire le resistenze, contenere l’ansia e mantenere la concentrazione mentre facciamo decluttering di documenti fisici e digitali.
Che siano file o documenti di carta, nel momento in cui li abbiamo utilizzati potrebbero aver rappresentato un ruolo importante e buttarli ci da un senso di profonda insicurezza.
Il distacco da qualsiasi tipo di oggetto potrebbe non essere facile, per questo è importante dare un nuovo frame al processo e la gratitudine, come consiglia la Kondo, da un senso più alto a quello che stiamo facendo che – diciamocelo – a volte incarna fatica e noia.
All’interno dei vari capitoli, spesso nei riquadri grigi, troverete approfondimenti tecnico-scientifici.
Il Prof. Scott Sonenshein, esperto di organizzazione del lavoro, professore di management e collaboratore di testate quali il New York Times, integra il testo di Marie Kondo supportando le sue teorie e dimostrando attraverso numeri e ricerche la validità della tecnica del riordino, che incide in maniera positiva e radicale sulla produttività al lavoro.
Per concludere: è un manuale molto leggero e piacevole (se amate il genere e soprattutto se amate Marie Kondo).
Se avete poco tempo per leggere è l’ideale.
Può servire per cogliere spunti per migliorare l’ambiente di lavoro e la propria postazione, indipendentemente dal fatto che vi troviate a casa oppure in ufficio.
Se volete lavorare con gioia questo testo non fa miracoli, ma può rappresentare un piccolo aiuto per cominciare.
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