Professional organizer: tra serie TV e realtà
Da qualche anno a questa parte in TV stanno spopolando serie televisive di tutti i tipi: da quelle che parlano di cucina a quelle che parlano di ristrutturazione e poi ancora di make-up, automobili, pasticceria, e chi più ne ha più ne metta. In mezzo a tutta questa offerta hanno inevitabilmente attirato la mia attenzione quelle relative al riordino e alla riorganizzazione degli spazi della casa.
La prima serie di cui voglio parlarvi è quella intitolata Facciamo Ordine con Marie Kondo: lei è la paladina giapponese del riordino che con il suo libro Il magico potere del riordino ha raggiunto una fama mondiale mai vista per chi come noi si occupa di riordino e riorganizzazione degli spazi domestici.
La seconda serie invece è The home edit. L’arte di organizzare la casa: qui le protagoniste sono le due simpaticissime professional organizer americane Clea e Joanna, che aiutano celebrità e le persone comuni a combattere il disordine e a riorganizzare la propria casa.
Ma vediamo nel dettaglio come si sviluppano le diverse trasmissioni per capire meglio l’approccio scelto dalle protagoniste delle diverse serie tv per guidare le persone nel lavoro di riordino delle proprie case.
Facciamo ordine con Marie Kondo
In questa serie TV la dolce Marie Kondo si reca personalmente nelle dimore delle persone che la contattano: dopo aver fatto un sopralluogo, aver ascoltato le loro esigenze e aver spiegato il suo metodo infallibile, Marie Kondo sparisce momentaneamente dalla scena e lascia tutto il da fare ai “poveretti” che a volte in preda al panico non sanno nemmeno da che parte girarsi.
Per fortuna non finisce qui perché Marie non li abbandona e torna a trovarli: una volta suonato il campanello, oltre che dai padroni di casa, viene accolta dal miracolo del riordino.
Ogni puntata si conclude con Marie che si congratula, dà ancora qualche piccolo suggerimento, “et voilà” il gioco è fatto: la casa è perfettamente riordinata.
The home edit. L’arte di organizzare la casa.
Nella serie The home edit. L’arte di organizzare la casa abbiamo invece tutto un altro approccio: le due socie in affari Clea e Joanna si recano a casa delle persone che chiedono il loro aiuto, e che spesso sono delle celebrità, e con ascolto attento e vigile fanno un primo sopralluogo e iniziano a valutare le possibili soluzioni.
Una volta terminato il sopralluogo, elaborano un progetto costituito da: riorganizzazione degli spazi, materiali di supporto e formazione di un team apposito.
Diversamente dal metodo della Kondo, qui si vede una vera e propria squadra che lavora per portare a termine l’intervento di riordino, mentre al momento dell’operazione non sono presenti sulla scena il padrone o la padrona di casa.
Quanto tornano a casa, le persone vengono travolto dall’effetto sorpresa dovuto allo stravolgimento degli ambienti, oltre che dalle due organizzatrici che spiegano loro come hanno rivoluzionato gli ambienti eliminando definitivamente il caos.
Il professional organizer nella realtà.
Se da un lato queste serie TV contribuiscono notevolmente alla diffusione nella conoscenza della nostra professione, in particolar modo in Italia dove la figura del professional organizer è ancora relativamente recente, dall’altro possono confondere chi decide di rivolgersi a noi.
Infatti qualsiasi professional organizer specializzato in ambito domestico difficilmente abbandonerebbe una persona dopo la breve spiegazione di un metodo, o viceversa si occuperebbe di riordinare una casa e tutti gli oggetti che contiene senza un confronto con il proprietario o la proprietaria di casa.
Il nostro approccio come il professional organizer è rivolto all’istaurarsi di un rapporto di collaborazione e di accompagnamento per tutta la durata della consulenza o del percorso di riordino e riorganizzazione degli spazi. Come professional organizer ci impegniamo a trasmettere le conoscenze che riteniamo più utili e giuste rispetto alle esigenze al fine di rendere le persone autonome nelle scelte e nel mantenimento dei risultati raggiunti attraverso il lavoro svolto insieme.
La presenza del cliente o della cliente durante le consulenze è fondamentale per due motivi. Il primo è relativo alla trasmissione delle competenze: sembra banale, ma se svolgiamo noi il lavoro, non si può trasmettere nulla e così facendo le persone ritorneranno a vivere una situazione di caos e stress ad esso correlato molto presto. Il secondo motivo è relativo all’operazione di decluttering, ovvero la pratica che permette di eliminare il superfluo: questa è una parte fondamentale del nostro lavoro in ambito domestico, e non è possibile affidare questa pratica al professional organizer. Infatti, il ruolo del professional organizer in questa fase è quello di aiutare le persone ad allenare e sviluppare le proprie capacità decisionali, di supportarlo nell’organizzazione di questa pratica, di motivarlo e di spronarlo come in una vero e propria sessione di allenamento.
Credo che queste siano differenze molto importanti da sottolineare tra quella che è la realtà del nostro lavoro come professional organizer in Italia e del nostro approccio al lavoro rispetto a quello che è l’approccio scelto nelle serie televisive.
Immagino sia allettante trovare la casa in ordine come per magia, come succede nella serie The home edit, ma sono ancora più che sicura che questa non sia la soluzione per imparare un metodo organizzativo che duri nel tempo, e soprattutto non sia un percorso di crescita personale come quello che proponiamo noi attraverso il decluttering, che ti permettere di passare in rassegna ogni cosa per decidere quale tra queste è importante che faccia parte della tua vita.
Speriamo di vedere in futuro altre trasmissioni televisive con un approccio più realistico a quello che l’intervento proposto dai professional organizer e cerchiamo per ora di beneficiare della notorietà che questo genere di trasmissioni permette di avere alla nostra professione.
Laura Realbuto
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