Professional organizer in ambito familiare: quali competenze servono davvero?

Quando si pensa all’organizzazione familiare, è facile immaginare il nostro ruolo di professional organizer come quello di semplici “organizzatori di spazi”. Ma chi lavora con le famiglie sa bene che la gestione dell’ordine è solo la punta dell’iceberg.
Dietro ogni intervento ci sono relazioni, emozioni, abitudini radicate e, spesso, resistenze al cambiamento.
Per accompagnare davvero una famiglia verso una nuova organizzazione, servono competenze che vanno ben oltre il decluttering: ascolto attivo, gestione del cambiamento, mediazione, comunicazione efficace. Ma quali di queste competenze fanno davvero la differenza? E come possiamo svilupparle?
Per rispondere a queste domande, abbiamo raccolto le esperienze di due colleghe associate, Francesca Procopio (Associato Senior Qualificato ID 209) e Rachele Ropelato (Associato Junior ID 354), per esplorare le competenze che i professional organizer di APOI devono sviluppare per gestire al meglio questi interventi.
Le sfide principali nel lavoro con le famiglie
Le difficoltà con le famiglie spesso derivano dalla mancanza di un consenso unanime sull’utilità di un intervento da parte dei professionisti dell’organizzazione. Come racconta Francesca Procopio, uno dei maggiori ostacoli è riuscire a farsi apprezzare anche da chi in famiglia che non ha richiesto l’intervento, ma è comunque coinvolto nel cambiamento. “In questi casi, è fondamentale stabilire limiti chiari e concordare gli spazi e gli argomenti da trattare,” spiega Francesca. “Non dobbiamo intervenire su ciò che un membro della famiglia non vuole cambiare.” Rachele Ropelato aggiunge un altro elemento importante, quello della gestione delle età e delle fasi familiari: “Con bambini piccoli, l’organizzazione riguarda la creazione di routine sicure, mentre con gli adolescenti l’aspetto centrale è promuovere l’indipendenza.” La capacità di adattarsi al ciclo vitale della famiglia, quindi, è cruciale per il successo dell’intervento.
Le competenze fondamentali oltre l’organizzazione
Per gestire in modo efficace l’organizzazione familiare, le competenze necessarie vanno ben oltre il puro “decluttering” o la pianificazione spaziale. “Saper ascoltare e comunicare in modo chiaro è essenziale. Dobbiamo essere capaci di comprendere i bisogni non palesati dei clienti e saper mediare quando all’interno della famiglia ci sono divergenze di opinioni,” afferma Francesca, sottolineando che il nostro lavoro non riguarda solo la gestione degli spazi, ma anche le relazioni. Rachele, pur concordando sull’importanza dell’ascolto, enfatizza l’importanza di strategie comunicative calibrate. “La nostra voce deve essere adattabile. Con i bambini, per esempio, si richiede un approccio diverso rispetto agli adulti. Saper trasmettere i cambiamenti in modo che risultino accettabili e non intimidatori è nuovamente una competenza fondamentale,” spiega Rachele. Queste competenze, secondo entrambe le esperte, permettono di trasformare un intervento tecnico in un percorso che aiuti la famiglia a trovare un nuovo equilibrio senza forzare troppo il cambiamento.
Gestire le resistenze al cambiamento
Uno dei temi ricorrenti emersi nelle interviste riguarda le resistenze al cambiamento che possono presentarsi all’interno delle famiglie, spesso legate a routine consolidate o alle emozioni che un cambiamento può suscitare. Come spiega Francesca, “l’approccio migliore è partire da un bisogno comune. C’è sempre un desiderio in cui la famiglia si riconosce e possiamo lavorare su quello.” Rachele, invece, porta il discorso su una prospettiva neuro-cognitiva. “Le resistenze non sono solo una questione di volontà, ma sono legate alla percezione della sicurezza,” dice. “Il cervello umano è progettato per preservare le abitudini, anche quando non sono più utili. Per questo motivo non proponiamo mai cambiamenti drastici, ma piccoli aggiustamenti che generano un impatto collettivo.” Questi piccoli passi, sviluppati gradualmente, possono generare una trasformazione profonda e duratura nella famiglia.
L’importanza della comunicazione: strategie e tecniche utili
Nell’approccio alle famiglie, la comunicazione si configura come una delle competenze più utili. Come ci racconta Francesca: “Ogni fine intervento, quando mostro le soluzioni proposte, mi assicuro di ripetere i concetti chiave in modo da evitare fraintendimenti”. Inoltre, un altro strumento che Francesca trova utile è la scrittura. “Etichettare gli spazi in casa, come la dispensa o gli armadi, aiuta a mantenere l’ordine nel tempo.” Anche Rachele è convinta che un buon intervento debba basarsi su unna buona comunicazione, ma aggiunge che “è fondamentale capire che l’organizzazione deve adattarsi alla dinamica di vita della famiglia. La comunicazione deve essere sempre calibrata per garantire che il cambiamento non venga percepito come una fonte di stress.”
Cosa insegna ai professional organizer lavorare con le famiglie?
Per le nostre professional organizer lavorare con le famiglie ha portato a scoprire come il nostro lavoro sia profondamente legato alle emozioni e alle relazioni. “L’organizzazione è sempre un processo che coinvolge emozioni e consapevolezza,” afferma Rachele, che aggiunge: “Ogni cambiamento organizzativo nasce in primis da un cambiamento personale. Quando le persone si sentono accolte e ascoltate, il cambiamento smette di essere una minaccia e diventa un’opportunità.” Anche Francesca riflette su questo tema, raccontando che un aspetto cruciale del nostro lavoro è far comprendere ai clienti che l’obiettivo finale non è rendere perfetti gli spazi, ma piuttosto migliorare la qualità della vita familiare. “Il nostro intervento non deve semplicemente risolvere il disordine, ma creare uno spazio di equilibrio, dove tutti i membri si sentano a loro agio.”
L’importanza dell’armonizzazione tra le competenze professionali e umane
Il lavoro con le famiglie è sicuramente una delle sfide più complesse per i professional organizer perché questi interventi richiedono un’armonizzazione tra competenze professionali e umane. Ascolto, comunicazione, adattabilità e una gestione sensibile delle resistenze sono solo alcune delle competenze che i professional organizer devono affinare. Per chi desidera specializzarsi nell’organizzazione familiare, il consiglio delle esperte è di sviluppare una consapevolezza più profonda delle dinamiche relazionali e di non sottovalutare la componente educativa, che spesso può fare la differenza nell’approccio alle famiglie.
Stefania Di Mascolo, Associato Senior Qualificato ID 154
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