Organizzare è impattante: cinque motivi per cui una buona organizzazione ci migliora la vita
Il terzo punto del manifesto di APOI ci ricorda che “organizzare è impattante” e questa, a mio avviso, è una grande verità.
È la soddisfazione che sento in me e che vedo nella mia famiglia giorno dopo giorno.
È la felicità brillante e trasparente che trapela dai messaggi dei miei clienti, che ricevo sui social una volta che hanno compreso quanto l’essere organizzati doni benessere, serenità ed equilibrio.
Ma questa felicità nasce da un percorso.
Mi capita sempre più spesso di sentire persone che al lavoro e per lavoro sono impeccabili, ordinate, organizzatissime e a casa invece “mollano il colpo”: lasciano i piatti da lavare nel secchiaio sino alla mattina, abbandonano pile di libri e altro sul tavolo, accumulano vestiti puliti e sporchi in giro per casa… Insomma, dei piccoli Dr Jekyll e Mr Hyde che hanno imparato a credere che la loro vera natura sia disordinata e che un ambiente poco organizzato non influisca sul loro stile di vita.
Aggiungiamo poi che, se prima si usciva di casa alle sette e si rientrava non prima delle cinque di pomeriggio, ora la tendenza si è invertita. Quindi ora, i piccoli Dr Jekyll e Mr Hyde sono costretti a vivere da Mr Hyde per la maggior parte del tempo, o meglio, giorno e notte!
Come darsi una chance per cambiare rotta?
La prima cosa che mi viene da dire è:
“ama la tua casa e lei ti amerà di conseguenza”
Amare i propri spazi vuol dire prendersene cura ogni giorno, perché sono nostri e, soprattutto, perché anche loro si prendono cura di noi. Un’attività, quella del riordino e dell’organizzazione, che ha bisogno di essere spogliata della sua vecchia connotazione di “faccenda” che subito ci sembra noiosa e antipatica.
Come si fa?
Si cambia punto di vista!
Non te lo dico usando metafore, per essere più chiara ti racconto una piccola storia che inizia da un messaggio nel periodo tanto difficile, pieno di costrizioni, rinunce e stanchezza che stiamo vivendo. Un momento storico che ha portato tanti di noi a vedere la casa non più come un rifugio o un luogo che rispecchia noi stessi e le nostre passioni, ma come il “posto delle faccende e delle cose da fare” che si accumulano, causando stanchezza e stress in più.
Qui Claudia, nome di pura finizione, mi scrive che “la situazione ha piegato la sua volontà di tenere bene il suo spazio”. Ma come uscire da questa situazione in termini concreti? 😊
Non si tratta di risparmiare energia per sistemare la casa e gli spazi dedicati al lavoro, ma l’esatto opposto: parti dall’energia, l’energia che l’organizzazione stessa è in grado di darti!
Perché organizzare è impattante, non ci stanchiamo mai di ripeterlo in APOI.
È importante vivere in uno spazio organizzato, sereno e che riconosci pienamente TUO:
- incide sulla qualità di vita e del lavoro;
- permette di guadagnare tempo;
- ti consente di risparmiare denaro;
- ti dà la possibilità vivere relazioni appaganti, sia con te stess* che con le persone che condividono i tuoi spazi;
- in breve: migliora il livello di benessere di tutti!
Aiutarti a dare forma alla casa, in modo che questa ti rispecchi e ti renda in primis una persona più serena e appagata e che migliori la tua relazione con la tua famiglia, è parte del mio lavoro di P.O. e dei miei colleghi che si occupano di organizzazione in ambito domestico.
Quindi ti consiglio di partire gradualmente: fai un piccolo planning che coinvolga tutti gli abitanti della casa. Che siate una famiglia, due amici, tre fratelli o altro, fate in modo di sentirvi parte di un bellissimo disegno corale. O meglio di uno stupendo puzzle dove ognuno di voi è un elemento: se mancasse anche solo un singolo pezzo, non sarebbe mai completo!
Mi prometti che ci proverai? ❤️
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