Nuovo statuto e nuovo regolamento

Sara Mantovani ci racconta il lavoro di OSEVA

 

 

Ruolo: Referente OSEVA

Iscitta ad APOI dal 2018

 

Una breve presentazione personale

Libera professionista da molti anni, probabilmente sono sempre stata una PO dormiente, certificare le mie competenze e iscrivermi all’associazione mi ha dato modo di renderlo esplicito. Mi occupo anche di relazioni pubbliche e rapporti con i media stranieri (inglesi e francesi).

Cosa comporta tale ruolo?

Sono referente OSEVA dal gennaio 2021 quando questo organo associativo è stato costituito e, insieme alle altre associate che si sono rese disponibili ad esserne membri, nel corso di questi due anni abbiamo affrontato -per l’associazione- la revisione dello Statuto e la stesura del Regolamento.

Principalmente lo abbiamo fatto per un’esigenza pratica, l’associazione per fortuna cresce, si evolve e ha bisogno di nuovi strumenti, sempre conformi alla legge, aggiornati in base alle indicazioni del MISE e più adeguati alle esigenze della vita associativa.

Quali sono stati i passi principali del lavoro sullo statuto?

Ci abbiamo lavorato nella seconda parte del 2021, principalmente per adeguarci alle richieste del MISE. Abbiamo collaborato da remoto, ognuna di noi ha commentato il testo originale dello Statuto confrontandolo con le richieste del MISE, con la propria esperienza professionale, personale in associazione o in altre associazioni di cui fa parte, e contemporaneamente già pensando a cosa sarebbe potuto diventare parte del futuro regolamento associativo.

E per il regolamento interno?

Il lavoro è iniziato un anno prima dell’adozione, a novembre 2021. Abbiamo preso spunto dalle nostre FAQ interne, da regolamenti associativi di altre associazioni e da casi concreti che si erano presentati in associazione; per ogni articolo abbiamo discusso non tanto e non solo sull’applicazione dello stesso nell’oggi, ma, soprattutto, abbiamo immaginato l’associazione di domani, con più associati, con la necessità di garantire i diritti e ricordare i doveri di tutti gli associati e di spersonalizzare il più possibile i ruoli. Questo non certamente in un’accezione negativa, ma immaginando che domani chi ricoprirà i ruoli all’interno di APOI potrebbero non essere più le socie fondatrici della professione in Italia, con quel senso di “devozione” nei confronti dell’associazione, potrebbero non sapere le motivazioni che hanno portato a fondare APOI.

Di solito ci si incontrava il venerdì mattina tra le 8 e le 9 e, quando abbiamo finito il lavoro sul regolamento, il primo venerdì libero da incontro mi sono sentita quasi mancare qualcosa! E a dire il vero, nonostante la difficoltà di trovarsi di persona, qualche volta ci è capitato di trovarsi a metà strada e condividere un piatto di tortelli. Sono stati decisamente gli incontri migliori.

Quali altri compiti ha OSEVA?

Come dice lo Statuto fungiamo da garanti del rispetto di Statuto, Regolamento e Codice etico, siamo a disposizione del Consiglio direttivo per fornire pareri su comportamenti e/o situazioni che non appaiono in continuità con i valori associativi. Questi comportamenti e/o situazioni possono essere segnalati da tutti gli associati inviando una email a oseva@apoi.it.

C’è qualcosa che vuoi comunicare ai membri dell’associazione?

Le regole e gli adempimenti sono a volte percepiti come rigidi e sterili, lo ha dimostrato il fatto che veramente pochissime associate hanno contribuito con commenti e/o suggerimenti al lavoro fatto sullo statuto e sul regolamento. In realtà proprio questi strumenti ci consentono di gestire la vita associativa in modo equo ed equilibrato e garantendo a tutti gli associati il pieno godimento dei diritti nel rispetto dei doveri che discendono dall’appartenenza ad APOI.

Come ho avuto modo di spiegare quando ho presentato il lavoro di OSEVA, durante l’evento nazionale a Bari, parlando di Regolamento e Statuto: “It’s a dirty job but someone has to do it”, ricordando che in realtà quella frase nella sua versione originale (una canzone) è preceduta da: “Loving you”. Insomma lavorare su regole e adempimenti può sembrare poco entusiasmante, ma se mettiamo l’attenzione sulla prima parte della frase, sulla motivazione per la quale si lavora (l’amore per l’associazione, il desiderio che la vita associativa progredisca positivamente) allora anche OSEVA si tinge di tinte meno cenerine.

Ora ci mettiamo al lavoro per l’aggiornamento del Codice Etico. Contiamo sui vostri suggerimenti.

 

 

Sara Mantovani

www.saramantovani.it

 

 

 

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