Nuovi equilibri in famiglia: necessità e organizzazione
“Possiamo lamentarci perché i roseti hanno le spine o rallegrarci perché i cespugli spinosi hanno le rose. Dipende dai punti di vista.”
Abraham Lincoln
Nelle nostre vite alcune situazioni sono all’apparenza negative sotto ogni aspetto e, a un primo impatto, ci sembrano delle calamità senza via di uscita, che sconvolgono la nostra vita in modo inarrestabile. Per fortuna non è sempre così, e non per tutti. Parte di questa visione radicale è data proprio dal nostro modo di porci innanzi a una difficoltà e di farci opprimere dai pensieri che spesso sono più catastrofici della realtà.
È quel che è successo, per esempio, alla mia famiglia durante la quarantena causata dal Covid-19 – dalla quale, lentamente, stiamo uscendo.
La sera del 9 marzo 2020 il Presidente del Consiglio dei ministri ha annunciato la chiusura totale dell’Italia (il famigerato lockdown) e la mattina del 10 marzo l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la pandemia: nel giro di poche ore le nostre vite sono cambiate completamente.
Subito hanno iniziato a farsi strada mille pensieri negativi: con il lavoro come farò? Mia figlia come reagirà al fatto che non potrà più uscire? I miei genitori capiranno che non devono assolutamente muoversi per non rischiare la già fragile salute? Sarà rischioso uscire anche solo per la spesa? Queste e tante domande hanno iniziato a addensarsi sopra la mia testa come le nuvole prima di un temporale.
Avevo però due opzioni: affogare nei dubbi e nelle ansie o cercare di trovare un piccolissimo lato positivo in questo nuovo stile di vita che mi apprestavo ad abbracciare. Ho pensato di sfruttare questa reclusione vivendo il più possibile il presente: troppo spesso si è impegnati a sognare e progettare il futuro e nella nostra mente c’è poco spazio per vivere appieno l’oggi e tutto quello che ha da offrirci.
Dal giorno dopo mio marito avrebbe lavorato da casa, come me, e mia figlia avrebbe goduto della compagnia di entrambi. Era necessario organizzarci e trovare un nuovo equilibrio familiare.
Primo: la spesa
Per prima cosa ho deciso che non sarei uscita nemmeno per la spesa e che, prima di tutto, avremmo consumato tutte le scorte presenti in casa per evitare di far scadere gli alimenti e soprattutto per fare un po’ di decluttering e alleggerirci: spesso abbiamo dei prodotti in casa aperti e consumati a metà perché non ci soddisfano completamente, e questa è stata l’occasione per finirli. Ho anche riordinato la dispensa, dividendo per categoria e per scadenza gli alimenti.
Successivamente ho creato un elenco di attività che ci avrebbero portato a casa tutto lo stretto necessario, tra cui le farine per poter fare il pane in casa. Ho predisposto un taccuino dove annotare volta per volta ciò che si finiva in modo da poter fare poche spese mirate e non disturbare con la consegna a domicilio per poche cose.
Secondo: la sfida “pannolino”
La prima grossa sfida, approfittando della reclusione, è stata togliere il pannolino alla mia “ventimesenne”: chiusi in casa, senza usare la macchina, senza andare a trovare nessuno, quale occasione migliore per farlo in tutta calma e tranquillità?
Mi sono organizzata così. Senza ospiti per casa, ho messo in bella vista in bagno un contenitore per i cambi già pronti (in previsione di vari incidenti) e un cestino con lavette e salviette. Accanto al lavandino ho posizionato una piccola bacinella per i cambi sporchi (da lavare separatamente). Vasino posizionato a terra, a fianco libricini per intrattenerla nelle varie sedute e un kit per prepararsi a festeggiare ogni riuscita composto da adesivi e palloncini da gonfiare. Insomma a ogni pipì erano grandi festeggiamenti! Superfluo raccontare l’immensa soddisfazione di tutti e tre.
Terzo: il giardino
Questa quarantena è stata anche l’occasione per curare e sistemare il giardino, troppo spesso trascurato a causa della mancanza di tempo. Il primo passo è stato togliere tutte le erbacce nelle aiuole e nei vasi, eliminare alcune piante morte, svuotare i vasi dalla terra. Poi ho sostituito la corteccia da pacciamatura, ormai vecchissima, mettendone una nuova che ha regalato un profumo di bosco montano al nostro angolo verde. Infine ho concimato tutte le piante che ora ci stanno ringraziando con foglie e fiori nuovi. Questo nuovo aspetto curato rende la vista particolarmente rilassante: prima era sempre un “dovrei fare”, “lì è da sistemare”, “quella parte proprio non mi convince” che rovinava quei pochi minuti di vita in giardino.
Sempre rimanendo all’aria aperta, quest’anno abbiamo avuto il tempo di preparare l’orto in maniera ordinata e curata: così quest’estate, mi auguro, ci darà molte soddisfazioni, regalandoci pomodori, zucchine, cetrioli e peperoni.
Com’è andata?
Ilresoconto della quarantena è positivo:
- abbiamo trovato un nuovo equilibrio che ci ha permesso di lavorare sotto lo stesso tetto, alternandoci con nostra figlia;
- abbiamo eliminato il pannolino, riducendo moltissimo la produzione settimanale di spazzatura e risparmiando parecchi soldi;
- ci siamo goduti molte ore all’aria aperta per il nostro benessere psicofisico (e del nostro giardino!);
- siamo riusciti a leggere qualche libro e guardare un paio di film;
- ci siamo sbizzarriti in cucina, guadagnando un paio di chili;
- abbiamo potuto condividere colazione, pranzo, cena assieme, scambiando quattro chiacchiere in tranquillità;
- io e mio marito abbiamo compiuto gli anni e abbiamo comunque festeggiato in tre con la torta fatta in casa;
- abbiamo fatto e ricevuto tante videochiamate, mantenendo così i contatti e quella sensazione di calore che solo i famigliari e gli amici possono trasmettere.
Mi sono concentrata sull’organizzazione della famiglia e ho vissuto queste giornate nel modo più positivo possibile, le ho caricate di piccole grandi conquiste quotidiane, cosciente che nella mia personale situazione eravamo molto fortunati sotto moltissimi aspetti (tra cui l’avere uno spazio verde a disposizione).
Tutto questo mi ha aiutata a superare emotivamente ciò che stava accadendo nel mondo, le terribili notizie riguardanti le morti causate dalla pandemia e tutto l’aspetto finanziario ed economico.
Cosa più importante, però, siamo riusciti a mantenere un clima di normalità in un periodo surreale, soprattutto nei confronti di nostra figlia, che ha continuato a trascorrere le sue giornate con grande serenità.
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