NELLA CASSETTA DEGLI ATTREZZI DI UN P.O.: “GUADAGNARE UN’ORA AL GIORNO (E VIVERE FELICI)” DI MICHAEL HEPPELL

Ho scelto Guadagnare un’ora al giorno di Michael Heppell perché parla di guadagnare tempo e promette non poche strategie da sperimentare. È un libro facile e utile da leggere per i P.O., soprattutto per la quantità di strategie adattabili a seconda della propria personalità, e perfetto per chi desidera trovare soluzioni sempre nuove per i propri clienti e per sé. È un libro da avere sempre a portata perché può essere utile in più casi: di ritorno da sopralluoghi, quando alla ricerca di idee per allenare nuove abitudini o durante le consulenze come consiglio utile. Mi piace rileggerlo quando sono alla ricerca di strategie per i miei clienti o familiari, ma anche per sperimentare e testare personalmente qualche strategia, per proporla al meglio.

L’autore, esperto di personal development, ha come obiettivo quello di influenzare positivamente un milione di vite.

L’idea del libro nasce in lui dopo aver seguito una serie infinita di corsi sulla gestione del tempo per ottimizzare la sua produttività. Tanti corsi gli sono stati utili, altri gli sono risultati troppo impegnativi. Da qui il desiderio di racchiudere tutti gli insegnamenti appresi organizzando un corso di una sola giornata. Per arrivare a coinvolgere un ampio pubblico di persone decide infine di scrivere un libro con tutti i consigli appresi e, in parte, sperimentati.

L’autore indirizza il lettore fin da subito all’ottimizzazione dell’uso del suo libro dando un consiglio efficace per non perdere tempo, utilizzando tre parole chiave: “vaglia, scegli, comincia”.

“Vaglia” perché tutti noi abbiamo la capacità di fare una cernita e questo ci serve per scegliere il consiglio più adatto per noi, proseguendo poi con il metterlo in pratica e sperimentarlo. L’autore, sapendo che l’inizio di un percorso è la parte più difficile, parla di due modi per affrontare il cambiamento: gradualmente o stile militare. Al lettore la scelta, l’importante è passare dalla teoria alla pratica: ogni trucchetto proposto fa risparmiare molto tempo e cambia la vita solo usandolo.

 

“Sprecare tempo è sprecare la vita, padroneggiare il tempo è padroneggiare la vita”.

Partendo da questo presupposto inizia il viaggio con il consiglio di scrivere una sorta di diario di bordo del proprio tempo. Se in 24 ore ci sono novantasei blocchi temporali da 15 minuti ciascuno, annotando su un’agenda cartacea, su un foglio Excel o un diario, come si usa il tempo ogni 15 minuti, si avrà la possibilità di acquisire consapevolezza su come lo si sfrutta.

Si prosegue parlando dell’importanza di riempire la “spazzatura”, come la chiama l’autore; quindi fare decluttering di spazio e tempo: possedere troppo fa rallentare, crea energia negativa. Si può iniziare con la scrivania e decidere cosa archiviare, buttare, guardare. Una volta fatta la parte di lavoro più impegnativa bisogna trovare una routine per ripristinare l’ordine.

Non manca il tema della procrastinazione. Se è vero che le decisioni difficili sono le migliori, come dice David Bell: “fallo subito”. Spesso si tende a non fare subito un’azione per paura di sbagliare, non considerando che solo facendola si fa esperienza. L’autore sottolinea l’importanza di decidere, rendendo l’idea con l’acronimo della parola “paura”: più affrontabile ultra-fattibile rispetto al previsto.

Se l’importante è agire, non eccediamo nel compilare to do list infinite che diventano poi liste di cose non fatte. Come aiuto fornisce un’idea introdotta da Charles Schuab che consiste nello scrivere le cinque cose più importanti da fare domani e farle. Bisogna scegliere le cinque cose da fare prima di andare a letto, perseverando nei giorni e nelle settimane a seguire così da introdurre un’abitudine, assegnando a ciascuna la priorità scelta non in base alle azioni più facili e veloci da fare, bensì alle cose più importanti, ai “devo” e non ai “dovrei”.

Il tempo è prezioso per questo l’autore consiglia di stare lontani dai ladri del tempo: bisogna saper dire di no ai chiacchieroni o piagnucoloni, non abusare del tempo trascorso sui social che creano dipendenza, ma piuttosto usarli per un tempo stabilito. Anche a casa si può guadagnare tantissimo tempo da investire in benessere: ritagliarsi tempo per la famiglia e mangiare bene, che non è impossibile grazie a una buona programmazione.

Un altro consiglio importante è anche quello di delegare, magari tenendo conto di quello che piace fare. Un’idea su cui l’autore si sarebbe soffermato se non fosse stata troppo difficile da mettere in pratica e che può davvero cambiare la vita, è quella dei “giorni per me, per gli affari, per tutto il resto”: all’inizio del mese bisognerebbe dividere i giorni in queste tre tipologie, quindi attenersi in quei giorni a fare solo le cose della categoria prescelta.

 

Infine, ci sono gli ultimi venticinque consigli extra:

  • “Aspettare? basta!” Imparare a dare scadenze e a chiedere dettagli sul giorno esatto;
  • “alzatevi e uscite”: il mantra che bisognerebbe ripetersi al mattino appena svegli. Funziona meglio detto a voce alta: “Sveglia, alzati!” E il cervello si attiva subito;
  • sfatare il mito della gestione del tempo di Karl Lehmann, perché l’unica cosa importante è gestire bene se stessi nel tempo;
  • la vita è un viaggio. Consiglio che consiste nel rendere utile ogni viaggio in casa e al lavoro;
  • la pesca fortunata di Andy Butcher. Se si hanno tantissime cose da fare e non si sa da dove cominciare, si scrivono tanti compiti da circa 15 minuti ciascuno, si chiudono in un sacchetto si pesca e si inizia;
  • domande efficaci: chiedersi se quello che si sta facendo adesso avvicina o allontana dai propri obiettivi;
  • notes personali, per annotare idee lavorative e contatti utili così da risparmiare ricerche infinite.

 

Personalmente, tra questi ho trovato dei consigli utili che ho sperimentato, come la lista delle cinque cose più importanti che trovo perfetta per la mia tendenza di Colibrì che spesso vorrebbe distogliermi dall’obiettivo da raggiungere e che mi ha permesso di ottimizzare al massimo la mia produttività. Un’altra tecnica molto efficace a mio avviso è la pesca fortunata che ho sperimentato a casa e consigliato alle mamme con bambini per portarli all’azione in modo giocoso. Adorabile!

 

Luigia Palomba

Socia Senior id. 210

www.organizen.it

 

 

 

 

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