L’ARTE DI BUTTARE di Nagisa Tatsumi

Ho scelto di leggere questo libro per affinare la mia capacità di selezionare e lasciare andare.

Sono sempre stata organizzata e ordinata ma l’approccio al decluttering è stato faticoso.

Passo dopo passo mi sono allenata e le cose sono migliorate, anche grazie a questo libro che mi ha dato numerosi spunti e nuovi strumenti per me e per supportare i miei clienti.

Nagisa Tatsumi ci racconta come oggi i giapponesi si siano allontanati da un approccio consumistico, tipo degli anni 1970 e 80, e abbiano la necessità di gestire case sempre più piccole. Buttare via è un’operazione difficile poiché obbliga a dare un valore gli oggetti e si pone sulla linea difficile di sprecare

Con la sua guida pratica l’autrice affronta questi conflitti proponendo soluzioni concrete, diventando una guru anti-accumulo, ispirando addirittura la sua connazionale Marie Kondo.

L’azione di buttare è sempre un’operazione difficile e impegnativa, lo riscontro sia nella vita personale che in quella lavorativa, perché si scontra con due valori, quello sentimentale e quello economico, che attribuiamo agli oggetti, e che fanno vivere l’atto di buttare come uno spreco.

Questo libro indaga i meccanismi psicologici della riluttanza ad abbandonare le cose, aiuta a superare i sensi di colpa e illustra i principi di base e le tecniche che aiutano a mollare la presa.

L’autrice sensibilizza i lettori sulla necessità di acquistare con consapevolezza, così da interrompere sul nascere il circolo vizioso dell’acquistare per buttare.

È importante capire che per iniziare a liberare le case dagli oggetti indesiderati, il primo passo è quello di modificare l’approccio nei confronti degli oggetti posseduti, e poi, di conseguenza, con i nuovi acquisti.

Una volta cambiato questo approccio, il processo di separazione dagli oggetti sarà sicuramente più semplice e meno traumatico, e così anche il desiderio di possedere nuovi oggetti subirà una variazione, lasciando spazio a una nuova consapevolezza.

 

Nella prima parte del libro l’autrice racconta le dieci disposizioni d’animo da adottare per riuscire a buttare:

 

  1. Vietato dire “per adesso lo metto da parte”.

Questa è solo una via di fuga per continuare a rimandare la decisione da prendere e non porterà a nessun risultato. Gli oggetti messi da parte continueranno a occupare spazio e risorse fino a che non verranno buttati.

  1. Niente sistemazioni temporanee.

Decidere subito dove si desidera riporre un determinato oggetto o la designata sistemazione temporanea ci si ritorcerà contro senza dare alcun progresso.

  1. Quel giorno non arriverà mai.

Quando si è tentati di dire “non si sa mai” o “forse un giorno” bisogna pensare, che se quel giorno non è arrivato fino ad oggi, difficilmente arriverà in un immediato futuro.

  1. Ciò che è utilissimo a qualcun altro per voi può essere d’intralcio.

Per prendere un provvedimento sensato è molto importante conoscersi bene e avere piena consapevolezza delle proprie esigenze.

  1. Non creare un “santuario”.

Per santuario si intende un insieme di oggetti venerati, che per nessuno motivo devono essere buttati. In questo caso è utile concentrarsi sulla loro reale utilità e prevedere, se necessario, una piccola scatola dei ricordi.

  1. Usare ogni singola cosa che si ha.

Non far invecchiare le cose lasciandole inutilizzate per chissà quale occasione speciale, se si ama un oggetto è consigliabile usarlo tutte le volte che si può, senza timore che si rovini.

  1. Non affidarsi a metodi di riordino o di organizzazione.

I metodi di organizzazione e i relativi supporti possono aiutare, ma non sono la soluzione, se prima non si impara a prendere coscienza di quello che si ha.

  1. Iniziare pensando che “questa cosa si può buttare”.

L’autrice ci porta a cambiare punto di vista e di entrare semplicemente nell’ottica che un oggetto può essere buttato senza creare nessun tipo di problema.

  1. Non avere paura di fare qualche sciocchezza.

Sono davvero pochissime le situazioni in cui buttare un oggetto causerebbe danni irreparabili, anche questo, quindi, è un timore infondato.

  1. Non puntare alla perfezione.

Tenere a mente la propria scala di valori e non farsi ingannare da quello che si vede sulle riviste. L’importante è iniziare il processo di decluttering.

 

Una volta raggiunta la disposizione d’animo ottimale si può proseguire e prendere spunto da dieci tecniche che l’autrice suggerisce:

 

  1. Buttare senza guardare, soprattutto quelle cose che non richiedono attenzione come pubblicità, vecchie riviste e oggetti stipati in scatoloni da anni.
  2. Buttare in quel preciso momento, seguendo l’istinto senza paura.
  3. Buttare una volta superata la quantità prestabilita. Per alcune tipologie di oggetti come lenzuola, stoviglie e pentole è utile stabilire una quantità massima, eliminando tutto ciò che eccede.
  4. Buttare una volta trascorso un tempo prestabilito. In base al tipo di oggetto, stabilire un tempo di attesa congruo per poi agire conservando o eliminando.
  5. Buttare a intervalli regolari. Anche in questo caso stabilire un tempo affine alle proprie esigenze e, abituarsi a buttare con regolarità.
  6. Buttare anche le cose che non si sono usate fino in fondo. L’autrice ci aiuta a eliminare con serenità acquisti sbagliati o cose che, cambiando le abitudini, non usiamo più.
  7. Stabilire dei criteri per buttare. Identificare criteri specifici e misurabili ed evitare di restare nel vago del prima o poi.
  8. Creare tante destinazioni per ciò che si butta. Eliminare non vuol dire buttare, meglio dare una seconda vita agli oggetti: vendere, regalare a chi può apprezzare o averne bisogno. Non arrendersi allo spreco ma puntare a rimettere in circolo.
  9. Cominciare dalle piccole cose. Non si può eliminare tutto il caos in un giorno solo, si può partire dal piccolo: un cassetto, la superficie della scrivania, il piano di lavoro della cucina.
  10. Dividersi i compiti. Se in una casa vivono più persone si può provare ad assegnare a ognuno il suo compito in base alle possibilità, alla tipologia di cose o a seconda del luogo.

 

Indipendentemente dalla destinazione finale degli oggetti da eliminare (buttare, vendere, regalare, ecc.), l’atteggiamento deve essere sempre il medesimo: l’importante è liberarsene.

 

Questo libro regala una visione chiara e pratica del processo di eliminazione, trasmette un senso di leggerezza e stimola a iniziare questo percorso senza affanno ma un passo alla volta…o come dico sempre io un cassetto alla volta.

 

Rossella Chiechi

www.ilcassettoarighe.it

 

Tags:
Nessun commento

Scrivi il tuo commento

X