La deontologia tra colleghi
La deontologia professionale è quell’insieme di regole comportamentali a cui fa riferimento una determinata categoria professionale. Nel caso della nostra associazione tutti i membri condividono e sottoscrivono il medesimo codice etico che riporta i principi fondanti della professione.
Gli articoli del codice
Tra questi in particolare si fa riferimento al mantenimento da parte degli associati di un comportamento giusto, onorevole e cooperativo nei confronti degli altri membri dell’associazione. Il rispetto dei colleghi passa, sempre secondo il codice etico, anche attraverso il rispetto della proprietà intellettuale: ci si aspetta quindi che i professional organizer non usino informazioni e metodologie di proprietà altrui senza consenso, ovvero non pubblichino materiali, titoli e prodotti di altri colleghi senza prima aver chiesto il permesso e aver condiviso i propri obiettivi e le modalità con cui farlo.
Queste sono le menzioni degli articoli che fanno specifico riferimento ai colleghi, ma in ogni altro articolo, così come nei valori stessi di APOI, che è nata proprio per mettere in rete i professionisti, si può identificare il principio per cui è importante non dimenticarsi degli altri professional organizer anche se si è concentrati giustamente sulla propria attività da liberi professionisti.
Integrità, rispetto, onestà
Il fatto stesso di sottoscrivere e rispettare il codice etico è di per sé per i P.O. di APOI un impegno a lavorare con integrità, competenza e obiettività, con rispetto e cortesia che naturalmente sono dovuti non solo ai clienti ma anche a tutti i colleghi. Riconoscere la propria incapacità o mancanza di qualifica per adempiere una richiesta di servizio e segnalare eventuali altri colleghi più qualificati è un altro fondamentale approccio che ci si aspetta dagli associati.
Ogni volta che gli associati parlano della propria professione, rappresentano anche l’associazione e tutti coloro che ne fanno parte, perciò è necessario parlare dei propri servizi e delle proprie competenze con onestà, precisione e accuratezza, puntando all’eccellenza della professione. Ogni passo falso del singolo può infatti mettere a repentaglio gli sforzi di ciascun professionista e l’intera categoria, ogni P.O. quindi ha una sua oggettiva responsabilità nei confronti degli altri professional organizer e della professione stessa.
APOI persegue un alto standard professionale e quindi si aspetta che ogni professionista porti sempre maggior credito alla professione per puntare tutti all’eccellenza. Per garantire con il proprio operato l’eccellenza, ci si impegna, sempre attraverso la sottoscrizione del codice etico, ad acquisire le conoscenze, le competenze e la formazione necessaria per affrontare i bisogni dei clienti e quindi del mercato, per fare in modo che questi si sentano tutelati dall’operato dell’associazione e dei suoi membri.
Che cos’altro si aspetta APOI nel rapporto tra colleghi? A che cosa fare attenzione, che cosa è importante sapere e quindi adoperarsi a fare?
Il rispetto di chi dona il suo tempo all’associazione
Coloro che lavorano per la gestione di APOI lo fanno per lo più come volontari, quindi attraverso il loro tempo e le loro competenze vogliono dare un contributo affinché l’associazione cresca e con essa la professione. Ci si aspetta quindi il massimo rispetto nei confronti dello sforzo e del lavoro che fanno e, da parte di tutti gli associati, un atteggiamento che deve avere queste caratteristiche: puntuale, chiaro, conseguente e accurato. Quindi se l’associazione richiede documenti o altri tipi di riscontri da parte degli associati, si aspetta di ricevere questi senza ritardi, senza solleciti e con precisione rispetto a quanto richiesto. Se, d’altra parte, l’associazione sbaglia qualcosa o ritarda, ci si aspetta comprensione e supporto, perché solo così è possibile puntare al miglioramento.
Il rispetto di chi la pensa diversamente
La nostra professione è molto varia e ciascuno può interpretarla in maniera molto libera, APOI ritiene che i professionisti dell’organizzazione debbano muoversi con la massima apertura mentale e nella più grande accettazione del prossimo. Questo vale non solo quindi nei confronti dei clienti, ma anche verso i colleghi. Se alcuni colleghi quindi si avvalgono di un metodo o di una modalità non vicini alla nostra, dobbiamo rispettarne e, in maniera curiosa e aperta, valutarne le peculiarità. I professional organizer non possono e non devono parlare negativamente dell’approccio o dell’operato di altri colleghi, a meno che non denoti una violazione del codice etico o del codice del consumatore e, nel caso, segnalarlo immediatamente agli organi direttivi dell’associazione.
La valorizzazione delle idee
La nostra associazione professionale rappresenta una professione nuova, molte sfide sono ancora da affrontare e molta storia ancora da scrivere, proprio per questo tutte le idee devono essere espresse e rispettate, perché possono essere un grande valore aggiunto per la professione. Del resto abbiamo da poco passato la soglia dei cento membri, destinati ad accrescersi ulteriormente, e con questi numeri il dialogo democratico non è sempre facile e rischia di essere dispersivo. Ci si aspetta che tutti i membri dell’associazione si impegnino a comunicare e condividere le proprie idee quando le ritengano costruttive e di valore aggiunto per la vita associativa; la mera lamentela o la critica non costruttiva al contrario non solo non rappresentano valore aggiunto, ma rischiano di fare sprecare risorse preziose.
Per concludere, quindi, i professionisti dell’organizzazione associati ad APOI, che hanno sicuramente a cuore la propria organizzazione e la propria etica professionale, mettono nelle condizioni i loro colleghi, e quindi tutti i membri, di lavorare al meglio, dando un contributo positivo, semplificando la vita associativa, e non dimenticando mai di porre particolare riguardo nei confronti dei colleghi, che stanno affrontando esattamente le stesse problematiche, le grandi sfide e le mutevoli difficoltà della nostra professione.
di Sabrina Toscani, presidente APOI
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