La creatività nel lavoro di gruppo

“No, questo articolo proprio non va bene, non può uscire così!”

Lavorare in gruppo vuol dire sottoporre il tuo lavoro al vaglio delle tue “socie” ed essere pronta a rimettere in discussione il risultato di ore di scrittura. Nel gruppo c’è tanto entusiasmo quando il lavoro è convincente, ma quando qualcosa proprio non funziona bisogna dirlo e senza troppi giri di parole!

Ché alle volte pensi che lavorare da sola sia più facile, perché ti puoi accontentare del tuo “good enough” e invece quando ti apri al confronto impari che ci sono altri metri di misura e che trovare il punto di equilibrio richiede allenamento.

Siamo un gruppo di 4 Professional Organizer – Anna, Greta, Ale ed io- e abbiamo deciso di lavorare insieme sotto il nome di Organizzatessen. Quando abbiamo iniziato la nostra collaborazione è stato subito chiaro che per i nostri caratteri e le nostre competenze eravamo complementari: dove non arrivo io arrivano loro e quando nasce un’idea, si crea immediatamente un effetto moltiplicatore, per cui la prima intuizione cresce e si sviluppa con il contributo di ciascuna fino a raggiungere il risultato che ci soddisfa.

Più lavoriamo insieme, più ci rendiamo piacevolmente conto che organizzando bene il nostro lavoro riusciamo a essere più creative. E non è un controsenso! Quando definiamo “chi fa cosa, come & quando” e ognuna sa come rispettare il piano di marcia, il lavoro scorre fluido e i nostri momenti dedicati al brainstorming, alle idee e alla progettazione sono sorprendentemente fecondi. Non ultimo, abbiamo anche il tempo per armonizzare la nostra “voce di gruppo” e consolidare la visione comune che ci ha spinto a creare il nostro progetto.

La condivisione del lavoro non può prescindere dagli strumenti giusti. Per Organizzatessen abbiamo scelto di semplificare il più possibile e questa si è mostrata una carta vincente.

Ci troviamo spesso in città diverse e abbiamo orari differenti e non è possibile incontrarci di persona quanto vorremmo, quindi abbiamo iniziato a sperimentare modalità di smart working:

– Skype, per parlare, ma anche vedersi

– Trello, (a cui possiamo accedere anche dal telefono!) dove teniamo le bacheche per il brainstorming “solitario”, work in progress e per il calendario editoriale di Facebook

– Dropbox, una cartella condivisa (per le sottocartelle Greta docet) dove mettiamo solo i documenti definitivi

– 1 chat WhatsApp per comunicazioni rapide e pratiche

– mail, poche e brevi (per volere di Anna) e con l’oggetto (se no Ale chi la sente)

La scoperta più bella di questa collaborazione è che attraverso il lavoro abbiamo avuto l’opportunità di conoscerci meglio e ci siamo piaciute e riconosciute anche sul piano personale. Aver creato rapporti più profondi ci rende di conseguenza più affiatate sul lavoro.

Il bello di tutto questo è che attraverso l’organizzazione possiamo ottimizzare i tempi di lavoro e assicurare così uno spazio che dedichiamo felicemente ai fatti nostri!

Paola Tursi

www.organizzatessen.it

 

 

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