“La biblioteca di casa come organizzarla e gestirla al meglio” di Enrico Guida, Editrice Bibliografica 2018

Vivete circondati da libri? Collaborate con persone che desiderano alienare quantità importanti di volumi o trovare un modo più confortevole di conviverci? Questo testo allora fa per voi!

Enrico Guida, con linguaggio molto affine a quello dei P.O., racconta come la biblioteca rappresenti la memoria di una persona, di una famiglia e sia quindi molto difficile disfarsi dei testi e, quasi impossibile, buttarli.

Infatti non si tratta di semplice accumulo di libri, ma di un ammasso che ha trovato un suo ordine: la biblioteca è un organismo che vive di per se stesso (è materia organica che muta, assorbe umidità e odori, teme parassiti e patogeni) e con-vive con i proprietari diventandone testimone.

Come tutti gli organismi necessita di cure (utile il capitolo per le piccole riparazioni che i proprietari possono affrontare senza dover ricorrere a rari e costosi professionisti) e ha dei nemici: muffe, polvere e “gli eredi”! Questa affermazione mi ha fatto sorridere anche se la spiegazione è, per mia esperienza, molto aderente alla realtà. L’autore afferma infatti che “ appena non saremo più in vita (e qualche volta anche prima) i nostri eredi, che già ci hanno criticato per i troppi libri, non vedranno l’ora di disfarsi della nostra biblioteca, in genere svendendola a un rigattiere o addirittura pagando qualcuno perché porti via quelle inutili montagne di carta”!

Parti molto tecniche si alternano a parti di narrazione storica in una lettura agile e piacevole.

Indispensabile è la spiegazione sulla differenza fra biblioteche a scaffale aperto o chiuso che, contrariamente a quanto si può pensare, nulla ha a che vedere con la presenza o meno di ante ma con il metodo di stoccaggio e fruizione dei testi.

Nelle case private le biblioteche sono del tipo a scaffale aperto, cioè con i volumi disposti in base a una classificazione per materia, soggetto,genere e non per dimensione come in quelle a scaffale chiuso, comuni nelle istituzioni bibliotecarie in quanto permette di sfruttare al meglio lo spazio ma richiede un catalogo preciso e meticoloso ed è di scarsissima resa estetica.

Leggere il testo di Enrico Guida mi è stato di stimolo per scoprire il contributo italiano non irrilevante ai sistemi classificatori promosso dall’associazione libraria italiana (editori) che a fine ottocento si adoperò per semplificare la commercializzazione dei testi producendo cataloghi generali che facilitassero i venditori di libri nel soddisfare le richieste dei clienti. Come spesso accade, un fine prettamente economico spinse a trovare soluzioni brillanti.

Leggendo la storia dell’evoluzione della catalogazione ho trovato molto interessante scoprire che i primi cataloghi a schede mobili nacquero nella Francia rivoluzionaria in occasione della necessità di catalogare le grandi biblioteche sequestrate alla Chiesa. In questa occasione, mancando la carta,vennero usate le carte da gioco nel verso non disegnato.

Tanti sono poi i suggerimenti adatti ai P.O. che assistono un cliente nel riordino di una biblioteca. Per esempio di non sistemare, durante il riordino, i libri sulle superfici libere o in pile sul pavimento ma di inscatolarli per evitare la sconsolante visione del disordine massimo che scoraggia e demoralizza. Oppure di integrare i cataloghi delle case al mare, campagna, montagna. O ancora quali scatole scegliere in caso di trasloco.

Una lettura culturalmente stimolante e al contempo di grande utilità pratica per essere in grado di aiutare al meglio i clienti bibliofili.

Il libro ha stuzzicato la mia curiosità e, cercando su OPAC SBN, che consente l’accesso a 19.016.220 notizie bibliografiche, corredate da 108.732.099 localizzazioni (aggiornato al 21/02/2022), ho scoperto che questo libro, ha codice Dewey 027.1 (1)

 

Francesca Procopio

www.francescaprocopio.it

 

Nessun commento

Scrivi il tuo commento

X