…intanto abbiamo tempo.
Alla mezzanotte di questa notte si è aggiunto un secondo al nostro tempo! Lo sapevate?
Mi direte: eh ma in un secondo non riesco a fare niente! Fosse un minuto… magari un’ora…
Secondo me invece si possono fare un sacco di cose in un secondo: ti può venire un’idea che ti cambia la vita, puoi dire ciao a qualcuno, puoi spegnere il telefono o il computer, puoi chiudere gli occhi… insomma di cose se ne possono fare, no? E se ci pensiamo, possiamo decidere di dedicarci questo secondo prezioso che qualcuno ha deciso di regalarci… quindi ricordatevi di usarlo!
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Pensando al tempo, vi racconto una cosa che mi è successa qualche giorno fa.
Dopo aver ricevuto una telefonata molto sconsolata di una persona che conosco da un po’ di tempo, sono andata a fare il sopralluogo in un appartamento di una persona a lei vicina.
Una bella casa nuova, dove aveva appena traslocato, con tantissime cose: scatoloni ancora da sballare, armadi pieni in modo confuso, sacchi nei corridoi… caos ovunque, anche in cucina e in bagno. E poi, guardando da una porta finestra, vedo un terrazzo enorme, dove tra l’ammasso di cose, sacchi di terra vuoti e pieni, sacchi di non so cosa, un gazebo da montare, spuntano bellissime e rigogliose piante di tutti i tipi, compresi pomodori, limoni e altre verdure che non ho saputo riconoscere.
E l’unica preoccupazione di questa minuta signora erano proprio loro: piantare i pomodori, la nuova terra ordinata che doveva arrivare, perché i sacchi che vedevo ancora pieni non erano quello che le serviva, altri vasetti pronti per ricevere altri germogli, ma forse ne sarebbe servito ancora qualcuno… Ci siamo messe a parlare di piante (ho una profonda ammirazione per le persone che riconoscono le piante e che sanno come curarle, io che ho un pollice grigio invece che verde), e le ho raccontato che ho una pianta enorme che continua a crescere e che fa le gocce di notte dalle foglie. E lei, con grande professionalità mi ha spiegato che le piante a volte crescono troppo perché hanno un vaso troppo piccolo, o perché sono nel posto sbagliato e “piangono” proprio per farti capire che non stanno bene. Inizieremo a lavorare insieme la prossima settimana, ma le devo portare le foto della mia pianta perché vuole capire che tipo è e cosa si può fare… poi alla casa ci pensiamo… intanto abbiamo tempo.
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