Il futuro dell’associazione
L’anno si sta per concludere ed è tempo quindi per tirare le fila dell’attività dell’associazione e chiarire i nostri prossimi obiettivi. Anche la professione del professional organizer, come molti altri rami dell’economia, ha risentito della situazione dettata dall’emergenza sanitaria. I professional organizer, che per natura e vocazione affiancano le persone nell’organizzare le proprie risorse, si sono trovati a non potere più entrare nelle case e negli uffici.
A fronte di questo ostacolo c’è stato però un forte cambiamento nella percezione delle persone che si sono trovate, proprio a causa della pandemia, a ricercare nuovi equilibri tra lavoro e casa e a riportare in maniera più forte e significativa l’attenzione sul proprio benessere.
Se da un lato i professional organizer si sono trovati impossibilitati a entrare nelle case e nelle aziende e a non avere quindi più il contatto personale con i propri clienti, dall’altra le persone hanno acquisito una nuova e più forte sensibilità nei riguardi del saper organizzare i tempi e gli spazi del lavoro e domestici. Questo ha accorciato le distanze tra p.o. e potenziali clienti rispetto alla possibilità di farsi aiutare dai professionisti dell’organizzazione per imparare a gestire tutto con maggiore funzionalità e oculatezza.
L’anno appena trascorso ha registrato proprio questo cambiamento: c’è stato un aumento delle richieste del mercato nei confronti degli interventi dei professional organizer, c’è stato un numero crescente di domande di ammissione all’associazione, dopo aver assistito a una diminuzione nel 2020, c’è stato un cambiamento nel modo in cui il mercato e i mezzi di comunicazione vedono il professionista dell’organizzazione. Non è più vista come una professione curiosa e particolare da raccontare come una novità, ma come la risposta alle esigenze tra le più brucianti che le persone hanno vissuto negli ultimi anni.
Il benessere e lo star bene si basano chiaramente anche sulla capacità di saper organizzare e gestire le risorse a propria disposizione, tempi, spazi e energie dell’individuo, di chi gli gravita attorno, delle famiglie e delle aziende. La nostra associazione sta muovendo i prossimi passi proprio alla luce di questa nuova percezione sull’organizzazione e su chi può aiutare ad allenarla.
Struttura più forte e democratica
Quest’anno l’associazione ha lavorato nell’impostare una struttura più solida e che garantisca democraticità anche rispetto alla crescita del numero di associati.
È stato fondato il comitato tecnico scientifico che, grazie all’attività volontaria di diversi membri, si è dedicato a impostare l’aggiornamento professionale per l’anno prossimo e ha posato le fondamenta per poter rivedere e aggiornare in maniera continuativa l’aggiornamento professionale erogato agli associati, nel rispetto dei crediti formativi imposti per legge e scelte per la qualità che APOI intende sempre perseguire.
È stato creato il comitato etico, anche questo composto da volontari associati, il cui compito è e sarà quello di considerare il codice etico come fondamentale per la vita dell’associazione, quindi aggiornarlo se necessario, verificare che non venga disatteso dagli associati e valutare secondo le norme di legge cosa debba succedere all’associato che non lo applica alla sua professione.
Si è prevista inoltre l’introduzione di due nuovi consiglieri all’interno del consiglio direttivo e si è fortificata la figura del referente d’area. Entrambe queste scelte sono avvenute nell’ottica di facilitare il coinvolgimento di tutti gli associati e agevolare la circolazione di nuove idee e proposte. L’introduzione di tutte queste novità mira a sostenere la crescita che si prevede nei prossimi anni, non dimenticando la responsabilità che l’associazione ha verso il mercato.
L’evento nazionale
Anche quest’anno come l’anno scorso il nostro evento nazionale si è svolto in streaming invece che dal vivo. È stata comunque sempre un’occasione per dedicarci del tempo, tra associati e per l’associazione. Due le giornate che ci hanno visto impegnati: una dedicata alla professione, con formazione interna e tavoli di lavoro tematici con argomenti scelti degli associati e che rappresentano temi importanti nella loro vita professionale. La seconda giornata dedicata all’associazione, la presentazione delle nuove istituzioni, l’elezione dei nuovi consiglieri in entrata, la discussione sulle strategie da mettere in campo per assicurare una lunga e fruttuosa vita all’associazione e alla professione.
Verso il futuro della professione
Ci stiamo avviando verso il 2023 che rappresenta per l’associazione una data molto importante: APOI compirà infatti i suoi primi 10 anni di vita.
Fin da subito uno degli obiettivi più importanti dell’associazione è stato quello di confrontarsi sulla professione, condividerne gli standard, puntare alla qualità e all’eccellenza della professione. In questo ci ha aiutato il rigore del MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, e della legge 4/2013 della quale il Ministero verifica la corretta applicazione.
Proprio questa legge ci ha indicato tutti passi utili al mercato e alla sua tutela, e quest’anno abbiamo intrapreso quello che nella norma è indicato come l’ulteriore passo di crescita di una professione ovvero il percorso UNI Ente di Normazione Italiano. L’avvio del percorso di normazione, che si prevede piuttosto lungo e complesso, ci ha già portato benefici perché invita l’associazione a definire in maniera chiara e inequivocabile cosa sia un professionista dell’organizzazione, cosa fa, di cosa si occupa, e a capire cosa non fa e di cosa non si può occupare, questo perché aiuta a evitare sovrapposizione con professioni già esistenti e già organizzate. È indubbio che questo confronto ha già portato, anche se siamo solo all’inizio, un arricchimento alla nostra professione perché ci permette di capire meglio chi siamo e soprattutto a comunicare quali benefici portiamo al mercato e alle persone.
I prossimi passi
Tra gli obiettivi del prossimo anno possiamo aggiungere che, oltre a consolidare la struttura, aumentare il coinvolgimento degli associati e fare rete tra i professional organizer italiani, l’associazione intende aumentare il numero di associati Senior e aprire le porte a nuovi associati Junior. Oltre a questo si impegna a consolidare i rapporti, già avviati, con le associazioni di p.o. nel mondo e all’interno di IFPOA, la federazione internazionale. Si intende quindi rafforzare la rete non solo a livello nazionale, ma globale.
L’obiettivo ultimo e più grande rimane quello di far sì che la cultura dell’organizzazione si diffonda così come l’abitudine di rivolgersi ai professional organizer tutte le volte che risulta difficile saper organizzare in modo soddisfacente le proprie risorse.
Sabrina Toscani Presidente di APOI
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