Il Consiglio direttivo APOI visto dagli occhi di una nuova Consigliera

Quando si diventa Soci APOI e quindi si entra a far parte dell’Associazione professionale dei Professional Organizer un po’ di smarrimento misto a eccitazione è lo stato più diffuso e comprensibile!
Ci sono tante cose nuove a cui prestare attenzione: le attività dell’Associazione da imparare a conoscere, gli appuntamenti vari a cui partecipare, i colleghi con cui relazionarsi, il tutto mescolato con l’emozione di far parte di una associazione di professionisti impegnati nel lavoro che appassiona anche te e con i quali quindi senti già di condividere molto.

Con il passare del tempo si raggiunge una sempre più chiara conoscenza e consapevolezza di cos’è APOI e come funziona: c’è un Consiglio direttivo che rappresenta e guida l’Associazione e una serie di gruppi di lavoro legati alle varie attività dell’Associazione, gruppi questi che si sono sempre più arricchiti e solidificati negli anni e che ora rappresentano una vera e propria struttura interna di APOI, che permette di portare avanti attività fondamentali per l’Associazione, con anche l’aspetto più lodevole di essere costituiti prettamente da soci volontari che, per passione e disponibilità, dedicano il loro tempo ad APOI.

Nel percorso come Socio APOI è frequente quindi che si arrivi a maturare il desiderio di diventare partecipe in prima persona in questi gruppi di lavoro, mettendosi a lavorare operativamente per alcuni progetti dell’Associazione.

E anche per me è stato così: sono diventata Socia APOI nel 2018, e fin da subito ho sentito che tenevo molto a questa Associazione che rappresenta la professione che ho scelto e che se ne occupa in tanti suoi aspetti, sia formali che non. E ho sentito naturale il passaggio che mi portato a decidere, come molte altre persone come me, a darmi da fare come potevo per essere di aiuto e supporto all’Associazione e a colleghi e colleghe. Ho quindi fatto diverse esperienze di lavoro operativo per APOI: ho gestito l’aula per i webinar di formazione, sono stata Referente regionale, ho fatto parte del Comitato organizzatore dell’Evento nazionale, ho fatto parte della Commissione ingressi, e sono parte del gruppo APOI sulla disorganizzazione cronica e disturbo di accumulo.

Tutti questi ruoli mi hanno permesso non solo di contribuire alla vita dell’Associazione, ma anche di capire sempre di più quali sono le sue dinamiche, esigenze, caratteristiche.

Il comune denominatore che posso trovare in queste diverse esperienze di servizio, se così possiamo chiamarle, è che sono tutte attività molto operative e pratiche. Attività che hanno richiesto il mio tempo, qualche volta anche di imparare a fare qualcosa che non sapevo fare, una buona dose di buona volontà e a volte anche di pazienza, ma che hanno trovato un buon terreno già preparato in cui svolgersi. Infatti, chi è coinvolto e operante in tutte questa attività dell’Associazione si muove seguendo il coordinamento e le indicazioni che facevano già parte di una consuetudine, o che comunque erano già stati pensati e progettati da qualcun altro. E questo qualcun altro era il più delle volte il Consiglio direttivo.

Ora che nel Consiglio direttivo ci sono dentro questa cosa l’ho capita ancora di più.
Sono passati pochi mesi da quando ho cominciato ad essere una Consigliera di APOI e ho subito percepito la grande differenza di questa nuova esperienza.
Se prima le attività avevano bisogno di operosità e disponibilità, ora la cosa importante e fondamentale è decidere. Fare delle scelte. E anche stare dietro a tutto. Avere una visione e chiarezza di tutta APOI nel suo complesso e nella sua interezza.

Ora sento molto più forte la responsabilità e il grande senso di cura e appartenenza nei confronti di questa Associazione.

Facendo parte del Direttivo si ha una visione molto più completa di APOI in tutte le sue componenti: le persone, i gruppi di lavoro, le attività ed eventi interni, ma anche i rapporti con l’esterno, le istituzioni, gli aspetti economici, legali e amministrativi, e altro ancora.

È come entrare nel palazzo comunale, di una bella cittadina nella quale mi ero occupata fino a quel momento solo della manutenzione delle aiuole fiorite!

Il nuovo direttivo di cui faccio parte, lo ricordo, è formato da Sabrina Toscani, Irene Novello, Alessandra Janousek, Chiara Zanellati e me. Fin da subito ci siamo trovate a dover affrontare temi molto importanti e straordinari per l’Associazione: l’approvazione del nuovo Regolamento, l’avviamento del progetto di comunicazione, e ora siamo ancora impegnate nella definizione del disciplinare che costituirà per APOI un importantissimo passo per il raggiungimento della qualifica professionale.

Tutto questo mentre tra noi cinque impariamo a conoscerci meglio, a lavorare assieme e a costruire un nuovo equilibrio, visto che dopo ben dieci anni in cui il Consiglio ha visto delle presenze praticamente costanti, ora è cambiato molto nella sua composizione.

Ma allora come fa una semplice Socia come me a ricoprire il ruolo di Consigliera?

Non ho super poteri, non ho doti esclusive o talenti particolari. Ho una mia esperienza come professionista e come Socia, ma nonostante questo riconosco che è molto prezioso essere nel Consiglio con persone che di esperienza ne hanno davvero tanta! Ho desiderio di prendermi cura di APOI perché ci tengo, perché è la casa della mia professione. Ci metto quindi quello che ho da dare: conoscenze, esperienza, passione, visione.

Questo Consiglio direttivo mi sta insegnando che ogni aspetto di questa Associazione è frutto di pensieri, progetti, valutazioni, confronti e decisioni, perché c’è qualcuno che se ne fa carico.
Tutto questo poi diventa attività, azioni e progetti, perché c’è qualcuno che se ne occupa.
E se APOI vive e continua è grazie alla collaborazione di chi pensa e decide, e di chi fa e concretizza.

Impariamo gli uni dagli altri, a volte sbagliamo e ci correggiamo.
A volte abbiamo delle gran soddisfazioni e bei risultati.

Da dentro il Consiglio direttivo è impegnativo, a volte stressante, ma è anche pieno di voglia di crescere e realizzare. C’è responsabilità e le decisioni da prendere sono a volte davvero importanti, ma c’è anche dialogo, confronto e spesso anche parecchie risate!
Ci sono professioniste diverse, con caratteristiche diverse, che uniscono impegno e visione per un obiettivo che non è personale, ma è quello di noi tutti soci di APOI: far crescere APOI e la nostra Professione.

 

Sara Bettella

Socia Senior APOI n 138

 

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