DIVERSA-MENTE INSIEME – Il secondo Convegno Nazionale APOI
L’ultimo giorno di convegno dell’anno scorso a Bergamo, avevamo lanciato la data e il luogo per l’appuntamento di quest’anno. La data è rimasta la stessa, ma abbiamo dovuto rinunciare a trovarci a Bari, come avevamo deciso.
Tutto quello che è successo dal febbraio scorso ci ha ovviamente messo di fronte all’impossibilità di incontrarci di persona, con alcuni per la prima volta, con molti di ritrovarci.
Abbiamo aggiunto un’altra mancanza all’elenco che tutti in varia misura abbiamo, e continuiamo, ad aggiornare.
Nell’incertezza del periodo, a maggioranza abbiamo deciso che fosse comunque utile ritrovarsi e provare a condividere una giornata insieme: un insieme diverso, ognuno a casa propria, ma in ascolto delle stesse parole.
DIVERSA-MENTE INSIEME: PREGI E DIFETTI
Gli eventi online, che in questi mesi sono diventati una sorta di “nuova realtà”, hanno il grande pregio di dare la possibilità di esserci, ma hanno il grande difetto – a mio parere – di ridurre, troppo, il momento: tutto viene confinato alla dimensione dello schermo da cui sei connesso, la tua voce è autorizzata, a volte, a parlare, ma in ogni caso brevemente, e il poter seguire è delegato a qualche fatina dell’etere.
Nell’organizzare l’evento online, bisogna tenere conto di tanti aspetti: dalla durata, alla scansione dei tempi, fino a cercare di trovare temi che possano interessare tutti o comunque tanti: è un gioco di equilibrismi e di incastri, di orologio che ticchetta e di microfoni che daranno un fruscio molto fastidioso. Metti in conto che qualcuno non sarà soddisfatto, che avrebbe fatto meglio, che “è stato troppo lungo” o “è stato troppo corto”: faticoso, un po’ frustrante, un po’ escludente.
LA SODDISFAZIONE DI ESSERCI
Si, però: dai commenti che sono arrivati, dai messaggi vocali e dalle email, ha prevalso nella maggioranza la soddisfazione di esserci: per coloro che partecipavano per la prima volta, di aver dato un volto e una voce a delle persone – forse non a tutte, ma è bastato.
E’ bastato per ribadire che stiamo comunque dalla stessa parte.
Anche con i problemi tecnici d’ordinanza, la maggior parte di noi ha trovato degli spunti per ripartire, per fare le cose diversamente, per rivedere qualche aspetto della propria attività.
Durante il convegno, abbiamo avuto l’intervento di Annamaria Anelli, che ci ha parlato di parole, del loro uso e significato e di come e quali usare per raccontare il nostro lavoro.
Abbiamo poi avuto due panel in cui alcuni associati hanno portato la loro esperienza di come lavorare a distanza e di cosa vuol dire per loro essere imprenditore, o citando un collega “intraprenditore”. Abbiamo poi avuto modo di confrontarci su questi temi in piccoli gruppi, dove per qualche momento abbiamo potuto vederci e sentirci (anche se con qualche difficoltà tecnica, ahimè). E sulla fine, spazio alle novità per il 2021, alla nomina di non uno ma due “volontari dell’anno” – Giulia Rastelli e Marina Antoci – e al lancio del prossimo evento, con la speranza di poterci vedere dal vivo.
Io mi sono portata a casa la soddisfazione di aver ascoltato dei bravissimi colleghi raccontare e condividere la loro esperienza, di aver imparato a guardare le parole in un modo un po’ diverso, di fare parte di una realtà fatta di persone appassionate, che per qualche ora di un sabato di novembre, nonostante le difficoltà che può comportare questa modalità di incontro, erano mentalmente insieme, allineati.
Mi piacerebbe molto vedere tutti l’anno prossimo, e lo spero. Ma sono sicura che con lo spirito di questo 7 novembre, riusciremo comunque a trovare il modo giusto per incontrarci di nuovo.
A presto!
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