Digital detox: 5 consigli pratici per arginare la dipendenza da rete e cellulari
Otto del mattino, vagone della metro a Milano. Entro e mi guardo intorno: tutti, ma dico tutti, sono con il cellulare in mano e gli occhi sullo schermo, qualcuno parla al telefono. Spesso in posizioni improbabili, quasi acrobatiche. Una volta, mentre si chiudevano le porte, ho addirittura visto un cellulare scivolare di mano e finire fra treno e banchina. Negli occhi della proprietaria il panico: e adesso cosa faccio? Anche la sua vita era scivolata lungo le rotaie e non oso immaginare la serata.
Entro in un qualsiasi ufficio, tutti al pc e con lo smartphone accanto. Vado a cena da amici, siamo in cinque con cinque cellulari (quindi siamo almeno in dieci) e non ho ancora capito se il telefonino va vicino alla forchetta o al coltello. Sono a una festa in stile anni ‘20, e capisco che il punto non è tanto stare insieme, quanto postare foto sui social.
Ma cosa ci è successo? Viviamo almeno due vite contemporaneamente, quella offline e quella online. Probabilmente in futuro troveremo un modo per far convivere la dimensione reale con quella digitale, ma oggi il nuovo mondo che ci è arrivato addosso genera stress e disagio. Diventa difficile gestire il nostro il tempo, perché due vite nelle stesse 24 ore non ci stanno.
Quello della gestione del tempo è un problema diffuso, sia fra i liberi professionisti che fanno i salti mortali per riuscire a fare tutto, sia nelle aziende, dove è sempre più faticoso far andare insieme produttività e benessere. Abbiamo bisogno di recuperare il tempo e di viverlo in modo diverso: ci interessano sì i risultati, ma anche la qualità della vita.
In America si parla di Iad (Internet addiction disorder), una vera e propria dipendenza che fa il paio con la Fomo (fear of missing out), ovvero la paura di perdersi qualcosa se non si è connessi, che provoca il checking habit, cioè la compulsione a controllare costantemente il cellulare. Definizioni e acronimi inglesi per un fenomeno molto familiare anche qui: in Italia sblocchiamo il cellulare in media 220 volte al giorno. Un po’ tantino, nooo?
Ovviamente la tecnologia non va eliminata, ma usata in modo consapevole. Le app, le e-mail e i social sono ideati per creare dipendenza: i commenti, i like, i cuoricini sono definiti reactions, “reazioni” che modificano i comportamenti attraverso la dopamina (l’ormone della ricompensa), generando dipendenza. Per difenderci e non esserne vittime, prima di tutto ci vuole consapevolezza del problema.
L’argomento è molto caldo e già nel 2016 era uscito Offline è bello. Il percorso di Digital Detox per migliorare relazioni, lavoro e benessere di Alessandro Prunesti e Massimo Perciavalle, seguito poi nel 2017 da Digital Detox di Alessio Carciofi. Sono libri utilissimi per comprendere il disagio di questo momento storico e intraprendere un percorso che permetta di superarlo. È un percorso che richiede tempo e impegno ma, per cominciare, ti consiglio quelli che a mio avviso sono i cinque primi passi:
1. Mai al mattino – Il momento del risveglio è importante: evita di svegliarti col cellulare, prova a usare una normale sveglia e dedicati il tempo della colazione, stando lontano da messaggi e notifiche. I primi gesti spesso determinano tutto il resto della giornata.
2. Mai alla sera – Le notifiche dei feed e la luce blu dei tablet o dei cellulari possono avere un’influenza molto negativa sul sonno. Molti alberghi e strutture di lusso garantiscono camere schermate in cui tenere fuori i cellulari, per favorire sonno e relax. Facciamolo anche noi a casa nostra. E riserviamoci almeno un paio d’ore senza luce blu prima di andare a dormire.
3. Multitasking? No grazie – Durante le attività importanti lavora con il client di posta chiuso e le notifiche disattivate. Concediti ogni 2-3 ore degli slot prestabiliti di 20-30 minuti al massimo, in cui controllare eventuali emergenze. Puoi provare la tecnica del pomodoro o l’app Goodtime, che può aiutarti a trovare la concentrazione sul lavoro.
4. Tieni un diario digitale – È come con la dieta: non ti accorgi veramente di quanto mangi fino a che non lo metti nero su bianco. Lo stesso succede con il cellulare. È solo un attimo ma, a furia di attimi, alla fine ti rendi conto che passi in media 4 ore al giorno al cellulare (quando va bene). Vuoi fare una prova? Se non vuoi usare carta e penna, cosa che invece ti consiglio, scarica Moment e conta quanto tempo realmente passi sui vari social, messaggistica, mail e telefono. Rendersi conto di come stanno veramente le cose è il primo step per cambiarle.
5. Spesa senza cellulare – Reintroduci lentamente attività quotidiane “screen free”: vai a fare la spesa, porta fuori il cane, vai a una cena con amici senza cellulare: lascialo a casa. Giuro: si può fare, sarà un’avventura! Almeno ogni tanto goditi quest’esperienza esotica: passato lo smarrimento iniziale, superato il disagio di non avere la tessera del supermercato e non poter pagare con la nuova meravigliosa app della banca, potrai goderti quello che stai facendo. Essendo lì in quel momento, tu e il carrello della spesa, tu e il tuo cane, tu e la strada in cui stai camminando. Eh sì, ci sono altre persone in carne e ossa là fuori.
Disconnettersi fuori per riconnettersi dentro: riconquistare il proprio tempo, imparare a viverlo al meglio. Cosa aspetti a fare i primi passi?
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