Dalla polvere all’organizzazione – Come l’allergia può cambiare la vita in positivo, storia di una P.O.

Come persona allergica alla polvere ho sviluppato una forma mentis diversa da chi, intorno a me, non aveva questa problematica.

Intanto so che non posso mettere la polvere sotto al tappeto:

A) perché il tappeto non dovrei averlo;

B) perché so che il mio corpo sentirebbe comunque la presenza di quella polvere!

Anzi, per essere precisi, sentirei la presenza degli acari in mezzo a quella polvere.

 

Gli acari della polvere

Essere allergici agli acari della polvere, per me, è un po’ come essere la protagonista della fiaba di Hans Christian Andersen La principessa sul pisello.

Ovvero essere una persona talmente sensibile da sentire la presenza di un pisello crudo posto sotto venti materassi e venti cuscini di piume!

Al posto di sentire la presenza di un legume, però, sento la presenza di un microscopico insetto che vive comunemente nella polvere domestica.

Se ne sente la presenza attraverso il proprio sistema immunitario che si scatena, spesso e volentieri, con difficoltà respiratorie, starnuti, naso che cola e occhi che lacrimano.

I minuscoli artropodi (Dermatophagoides pteronissinus e Dermatophagoides farinae ) sono cugini, per così dire, di zecche e ragni. Si nutrono delle cellule rilasciate dalla pelle e prosperano in ambienti caldi e umidi.

Biancheria da letto, divani, poltrone e moquette offrono un ambiente ideale per questi esserini.

 

L’allergia come percorso di consapevolezza e trasformazione

I disturbi dati dall’allergia possono variare da lievi a gravi, ma non è di questo di cui voglio parlarvi. Ma di come questa condizione permanente abbia rappresentato un elemento differenziante nel mio approccio alla vita da adulta.

La mancanza di vie di fuga comuni ai più, quel mettere la polvere sotto il tappeto per l’appunto, mi ha imposto la risoluzione dei problemi man mano che si presentavano. Sicuramente ha influito anche la voglia di una casa che fosse carina e accogliente nonostante l’assenza di mille tessuti. Insomma, la voglia di aggirare l’ostacolo quando si presentava, lasciandoselo indietro, ma mantenendo l’ambiente bello pulito e libero dalla polvere!

Così, ho iniziato ad analizzare la situazione e ad organizzarmi di conseguenza. Senza saperlo, ho iniziato sia un percorso di consapevolezza che di trasformazione: consapevolezza di ciò che mi faceva bene e cosa no; trasformazione dell’ambiente in cui vivevo, di rapporto con le cose e di abitudini di acquisto.

 

Allergia agli acari: consigli pratici per una casa senza polvere

Le priorità per la gestione della casa anti-acaro sono due:

  • evitare di creare le condizioni di vita adatte al proliferare degli acari
  • pulire tutto con una filosofia anti-acaro.

Di conseguenza:

  • mantenere le superfici il più possibili libere per pulire agevolmente;
  • asciugare bene le superfici dopo il lavaggio;
  • dire addio (o quasi) a quelli che qui in Piemonte chiamano ciapa puer, i soprammobili prendi-polvere.

Altri semplici, quanto efficaci, rimedi sono:

  • arieggiare le stanze;
  • esporre le lenzuola alla luce del sole, così come il divano e gli imbottiti in genere;
  • lavare le lenzuola a 60°.

 

Ho imparato ad amare i tappeti in vinile, che offrono fantasie di ogni sorta e una manutenzione a basso impatto sia in termini di soldi che di tempo e durano anche tantissimo.

Per quanto possibile, è utile prediligere mobili dalle linee dritte e facili da pulire ed evitare come la peste i locali con la moquettes ed il reparto tappeti dei negozi di arredamento.

Il mio sogno nel cassetto è sensibilizzare sull’argomento “creazione di ambienti anti-acaro” anche le aziende e le strutture ricettive.

Ci sono veramente un sacco di piccole pratiche, anche di cura della persona, che si possono mettere in atto. La più facile e utile che ho scoperto è il lavaggio nasale con una soluzione salina. Le ho definite il mio “Protocollo Allegro Per passare da Allergia ad Allegria.”

 

Allergia alla polvere e abitudini

Certo, ci vuole impegno e costanza, specie nelle pratiche di pulizia e di cura del proprio sistema immunitario. Come sempre la chiave è fare un passo alla volta. Introdurre una nuova abitudine alla volta, creare un ambiente adatto a favorirla, all’inizio mettere dei promemoria sul cellulare, definire un momento in cui mettere in pratica la nuova azione, accodandola ad un comportamento abituale.
Faccio un esempio pratico: prendere l’antistaminico, di sera insieme al sorso d’acqua che già si beve abitualmente prima di andare a dormire, risulterà più semplice che farlo in un momento non collegato a un‘altra abitudine.

 

Talvolta può pesare avere dei percorsi di scelta obbligati e diversi da altre persone intorno a noi, o almeno a me è successo.

Quando succede, faccio un respiro profondo e penso che sono fortunata a vivere in tempi in cui questo tipo di patologie sono riconosciute e arginabili con un mix di cure mediche, integratori naturali e buone pratiche organizzative.

 

Adriana Scandurra

 

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