Cattive abitudini?
Scopriamo se le abitudini sono davvero “buone” e “cattive”,
e come possiamo gestirle per migliorare la nostra vita
È frequente che le persone descrivano le proprie abitudini come buone o cattive: “Ho preso la buona abitudine di bere un bicchiere d’acqua ogni mattina, appena mi sveglio”, oppure “ho la cattiva abitudine, quando mi rilasso sul divano e guardo la TV, di mangiare un intero pacchetto di patatine, senza quasi rendermene conto…”
Quando parliamo delle nostre abitudini, soprattutto di quelle che consideriamo negative, spesso ci esprimiamo come se ne fossimo in balia. “Non posso farci niente, sono abituato così!”.
Dobbiamo infatti riconoscere che le abitudini sono uno dei più potenti dispositivi per semplificare e ordinare la propria vita.
James Clear, autore del bestseller “Atomic Habits”, avrebbe qualcosa da ridire!
Secondo lui le abitudini non possono essere giudicate buone o cattive. Non solo perché “buono e cattivo” sono parametri soggettivi, che fanno riferimento ai valori della persona, ma perché l’abitudine, secondo lui, è sempre performante.
Mi spiego meglio. Le abitudini si formano quando un comportamento si rivela efficace per ottenere il risultato sperato. Se ripetendo lo stesso comportamento nel tempo continuiamo a raggiungere il risultato, avremo un apprendimento. Con la ripetizione il comportamento appreso diventerà automatico: costruiamo un’abitudine, che ci consente di performare con un minor dispendio di energie mentali.
Le abitudini, quindi, non sono buone o cattive: le abitudini funzionano. Quello che deve essere chiaro a ciascuno è il risultato che si ottiene attraverso l’abitudine. Mangiando le patatine sul divano, ottengo un momento di piacere, di relax: la mia abitudine mi permette quindi di raggiungere il risultato sperato. Se però tra i miei valori ho quello di condurre una vita sana e attiva, oppure di avere un’alimentazione salutare e naturale, molto probabilmente questa abitudine non mi sta aiutando a realizzarli nel lungo termine.
Ma se ormai siamo abituati, è possibile modificare le nostre abitudini? Possiamo introdurne di nuove? E soprattutto, come?
James Clear ci illustra i quattro principi da mettere in pratica per costruire una nuova abitudine.
Il primo principio è “Rendilo ovvio”.
- Esprimi in modo preciso qual è la nuova abitudine che desideri acquisire, specificando tempo e luogo nei quali avverrà.
- Utilizza il “trucco dell’aggancio”, cioè collega la nuova abitudine ad una che hai già. Per esempio, dopo aver lavato i denti alla sera, riordinerai il bagno per cinque minuti.
Il secondo principio è “Rendilo attraente”.
- Associa il comportamento da acquisire con qualcosa che desideri fare: “Posso guardare la mia serie tv preferita solo se nel frattempo sto pedalando sulla cyclette”.
- Inoltre, cerca persone che coltivano la tua stessa abitudine, di persona o online: la condivisione aiuta molto la perseveranza.
Il terzo principio è “Rendilo facile”
- Organizza il tuo ambiente in modo che ti faciliti l’azione che vuoi rendere abitudinaria. Per esempio, se vuoi andare a correre la mattina appena ti svegli, prepara già alla sera prima i tuoi abiti e le scarpe da corsa.
- Rendi la tua abitudine più piccola, più facile, per poi aumentare gradualmente: “dopo pranzo laverò le pentole” Spesso, una volta iniziato il compito, lo porteremo a termine andando anche oltre, e laveremo anche tutte le stoviglie, oltre alle pentole.
Il quarto principio è “Rendilo soddisfacente”
- Utilizza un sistema per tracciare la tua abitudine. Premiati quando la mantieni costantemente nel tempo.
- Concediti ogni tanto una pausa, ma mai due volte di fila. Se oggi fai una pausa, domani devi tornare in carreggiata!
Se invece di acquisire una nuova abitudine ne vogliamo eliminare una che riteniamo dannosa, dobbiamo agire invertendo i consigli: per esempio, dovremo evitare i comportamenti che fanno da innesco per la vecchia abitudine e le frequentazioni che ci portano a continuare il comportamento che vogliamo eliminare.
Insomma, un bel po’ di lavoro! Sicuramente scegliere le proprie abitudini non è un processo facile e veloce, però è possibile, con i giusti strumenti. E visto che, per dirla con Aristotele, “Noi siamo quello che facciamo ripetutamente…”, imparare a governare le proprie abitudini è una sfida da accettare!
Silvia Gorini
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