APOI, un’avventura che porta lontano

Il mio rapporto con la professione parte da lontano, avendo avuto l’opportunità di vivere negli Stati Uniti ero a conoscenza della figura del professional organizer, ma non avrei mai immaginato che oltre ad esercitare la professione (ho fondato TUTTOAPOSTO e faccio parte del CDA di Organizzare Italia), un giorno sarei diventata la portavoce di APOI nel mondo, la prima Associazione italiana dei professionisti dell’organizzazione.

La tua storia in APOI
Era il 2014 quando entrai a far parte di APOI, eravamo appena 4 associati, appassionati ed entusiasti del viaggio che stavamo per intraprendere, consapevoli di quanto fosse importante costruire il valore istituzionale della professione, un nuovo progetto che prometteva tanto,
da li è iniziato tutto.
Questi anni in associazione mi hanno permesso di crescere come professionista, di avere un confronto costruttivo con i colleghi avendo l’opportunità di seguire webinar interessanti che stimolano la nostra formazione, che a mio avviso è alla base della crescita di ogni professionista.


Cosa ti ha spinto ad assumere l’attuale incarico
Da subito mi sono proposta nel ruolo di responsabile delle relazioni esterne con una particolare attenzione alle relazioni internazionali in quanto percepivo il valore aggiunto di un confronto con il mondo della professione all’estero, con coloro che avevano già percorso la strada che noi avevamo appena intrapreso.
Partendo da questa certezza nel 2014, andai a Londra alla conferenza nazionale dell’Associazione inglese APDO, e fu un colpo di fulmine. Ebbi l’occasione di incontrare P.O. di fama mondiale, la massima esperta di Feng shui, Karen Kingston (autrice di Feng shui e space clearing. L’arte di fare spazio nella casa e nella vita) e di assistere a conferenze che mi svelarono il magico mondo dell’organizzazione e di quanto si potesse realizzare per aiutare le persone a ricercare un benessere fisico e mentale. Toccai con mano il significato di “impatto sociale”.

 

Cosa comporta tale ruolo?
Il lavoro si basa soprattutto sul costruire una rete di relazioni che vanno curate nel tempo e che spesso si rivelano delle vere amicizie. Alcune competenze collaterali aiutano per sviluppare questo ruolo e agevolare le relazioni con P.O. che vengono da culture diverse dalla nostra. Parlare le lingue è certamente un punto di forza ma credo che l’empatia e l’interesse per la persona sia la vera chiave, la stessa che utilizziamo ogni qualvolta che incontriamo un cliente.

Le relazioni internazionali che abbiamo costruito nel tempo permettono ai nostri associati di avere uno sguardo ravvicinato sull’evoluzione della professione nel mondo, di confrontarsi in prima persona con professionisti che hanno costruito con tenacia e visione i loro business. È una forte spinta emotiva e di ispirazione incontrare chi ha “raggiunto” il mercato prima di noi.

Ogni anno APOI propone ai propri associati 3-4 webinar con P.O. internazionali di spicco. La generosità dei nostri ospiti e il confronto schietto e diretto ci permette non solo di crescere come professionisti ma ci apre anche orizzonti a volte neanche immaginati, perché ogni cultura ha le sue caratteristiche ed incontra target diversi.

Nel ruolo che ricopro mi occupo di:
— Curare le relazioni in maniera continuativa, con incontri periodici per verificare anche l’evoluzione e la crescita delle altre associazioni.
— Scegliere i P.O. internazionali che invitiamo a realizzare i webinar, collaborando nel curare il tipo di presentazione che verrà presentata.
— Portare avanti le affiliazioni. Ad oggi siamo affiliati con l’Associazione Spagnola AOPE -Associazione organizadores profesionales e quella brasiliana ANPOP, ma stiamo lavorando su nuovi traguardi.
— Presenziare alle riunioni dell’IFPOA la federazione internazionale delle associazioni di professional organizers.

Cosa ti aspetti o auguri per il futuro dell’associazione?
Pensare di accrescere il numero di associati può sembrare un obiettivo importante, ci farebbe soppesare la crescita della professione in Italia, ma a mio avviso non si tratta solo di incrementare il numero di iscritti ma piuttosto di valutarne il livello di professionalità espressa. Comprendere fino in fondo il valore di questa professione significa avere uno sguardo molto ampio, in questi anni abbiamo fatto un grande lavoro di divulgazione per accrescere la “cultura dell’organizzazione” che è legata a più aspetti del quotidiano, un concerto composto da più strumenti. Il mio desiderio è che tutti gli associati APOI possano accrescere uno sguardo ad ampio raggio che parte fondamentalmente da una formazione continuativa e variegata.
Teniamo sempre a mente che ogni associato rappresenta lo stardart della professione ogni qualvolta che incontra un cliente, noi tutti abbiamo la responsabilità di rappresentare al meglio
la categoria.
Inoltre visto il mio ruolo in Associazione, sogno un incontro in Italia in cui riunire tutte le associazioni internazionali, ovviamente sotto il prestigioso cappello di IFPOA, che dà voce a livello mondiale alla nostra figura professionale.

 

C’è qualcosa che vuoi comunicare ai membri dell’associazione?
A mio avviso tutti gli associati devono sentirsi parte attiva quotidianamente di una grande iniziativa: divulgare la figura del P.O. in Italia e accrescere la cultura dell’organizzazione.
Ogni giorno, ognuno di noi può fare tanto, esprimendo la massima professionalità e impegnandosi attivamente dentro e fuori APOI. Inoltre è importante non smettere mai di formarsi in tutti gli ambiti legati alla professione, in quanto più ampia è la nostra preparazione e più saremo in grado di accompagnare e supportare il cliente.

 

Cosa vorresti invece dire a chi desidera associarsi?
La vita associativa di APOI permette al P.O. italiano a di fare rete con altri professionisti in modo costruttivo e dinamico e al contempo avere una visione sempre aggiornata sulla professione a livello internazionale.

L’evento nazionale annuale e la settimana dell’organizzazione (alla sua ottava edizione) sono due appuntamenti importanti che regalano esperienze costruttive. In molti casi si sono create proficue collaborazioni che hanno dato vita a progetti interessanti e amicizie di valore. Ma soprattutto davanti al cliente, il P.O. associato APOI esprime il valore istituzionale della professione, garantendo un alto livello di professionalità.

 

Dopo tanti anni di entusiasmante vita associativa in APOI posso affermare che l’unione fa la forza nell’esprimere il valore della nostra figura e della cultura organizzativa in Italia e nel mondo!

 

Francesca Pansadoro

www.tutto-aposto.com

www.organizzareitalia.com/

 

 

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